I settori che presentano gli aumenti
tendenziali più elevati sono: alimentari (+7,8%), settore
metalmeccanico (+6,3%) e commercio (+6,1%). L'incremento è
invece nullo per farmacie private, telecomunicazioni, regioni e
autonomie locali e servizio sanitario nazionale.
La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2025 è
cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
"Perdite inferiori alla media si osservano in agricoltura e
nell'industria, mentre situazioni più sfavorevoli si registrano
nei settori dei servizi privati e della pubblica
amministrazione". Commenta l'Istat
Alla fine di marzo 2025, i 40 contratti collettivi nazionali in
vigore per la parte economica riguardano il 52,7% dei dipendenti
- circa 6,9 milioni - e corrispondono al 50,7% del monte
retributivo complessivo.
Nel corso del primo trimestre 2025 sono stati recepiti nove
contratti: logistica, servizi socio assistenziali-Uneba,
ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici,
edilizia, energia elettrica, autoferrotranvieri e Rai.
A fine marzo 2025, i contratti in attesa di rinnovo sono 35 e
coinvolgono circa 6,2 milioni di dipendenti, il 47,3% del
totale.
Il tempo medio di attesa di rinnovo per i lavoratori con
contratto scaduto, tra marzo 2024 e marzo 2025, è passato da
29,0 a 23,1 mesi, mentre per il totale dei dipendenti aumenta da
10,1 a 10,9 mesi.
La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2025 è
cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2024.
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