/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Maxi condominio a Cervinia, gup 'dubbi sulla corruzione'

Maxi condominio a Cervinia, gup 'dubbi sulla corruzione'

Motivazione delle assoluzioni: "Plausibile la ricostruzione della difesa"

AOSTA, 23 aprile 2025, 17:39

Redazione ANSA

ANSACheck
Ezio Colliard, l 'imprenditore assolto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ezio Colliard, l 'imprenditore assolto - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mancano le prove certe di un patto corruttivo, le difese hanno presentato una ricostruzione plausibile della vicenda, anche con riguardo alla legittimità delle transazioni, e le azioni dell'architetto Valerio Cappelletti non sono state contrarie ai doveri di ufficio: sono gli elementi fondamentali con cui il gup di Aosta ha assolto "perché il fatto non sussiste" i tre imputati nel caso di presunta corruzione riguardante il rilascio dei titoli per realizzare 'The Stone', condominio previsto a Cervinia, nell'area dell'ex hotel Fosson. La pronuncia del giudice Davide Paladino, al termine del processo in abbreviato, è del 23 dicembre, mentre le motivazioni sono state depositate nelle settimane scorse.
    La procura di Aosta aveva chiesto due anni di carcere sia per Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl di Hone, sia per l'architetto Valerio Cappelletti, in qualità di membro esperto della commissione edilizia del comune di Valtournenche, e un anno e quattro mesi per Tiziano Colliard, figlio di Ezio.
    Secondo l'accusa, i Colliard avevano promesso a Cappelletti 330 mila euro, somma anticipata dalla consegna di un assegno circolare da 10.276 euro, con l'obiettivo di ottenere, all'interno della commissione edilizia di Valtournenche, il suo parere favorevole e il sostegno alla realizzazione del complesso immobiliare. Il 19 maggio 2023, poco dopo la consegna dell'assegno, Ezio Colliard e Cappelletti erano stati arrestati dalla guardia di finanza - secondo gli inquirenti in flagranza di reato - ed erano poi tornati in libertà tre giorni dopo su ordine del gip. Per le difese invece era una "lecita transazione commerciale tra le parti relativa all'operazione Area camper, della quale la somma di 300 mila oltre oneri fiscali pattuita avrebbe costituito lecita retribuzione".
    Secondo il giudice "la sussistenza di una ricostruzione alternativa, non del tutto implausibile ed inverosimile, delle vicende narrate dal capo di imputazione", insieme a "carenze probatorie in merito alla sussistenza del patto corruttivo fra i soggetti coinvolti", fa sorgere "quei ragionevoli dubbi in ordine all'insussistenza dell'ipotesi corruttiva contestata che, secondo l'orientamento di legittimità", non consente di "addivenire, in modo tranquillante, ad una affermazione certa della penale responsabilità degli odierni imputati. Deve pervenirsi, pertanto, ad una pronuncia assolutoria degli stessi, pur con formula dubitativa". 

   Inoltre, si legge nella sentenza, “può certamente escludersi la messa a disposizione della funzione da parte” di Cappelletti “per una serie di attività di interesse dei privati corruttori”. Per il gup “la messa a disposizione della funzione, stando a ciò che emerge dagli atti di indagine, si sarebbe estrinsecata da parte del Cappelletti nel solo voto favorevole espresso quanto alla pratica citata, senza che emergano altre presunte condotte agevolatrici di Vico da parte dell’imputato”. La prima votazione - ricostruisce il giudice - non fu favorevole a Vico, mentre la seconda “fu sì favorevole, ma condizionata” (l’iter amministrativo comunque all’epoca non si completò perché, in prima battuta, il Comune negò la concessione).

   Per il gup “nessuna prova ricorre in ordine al fatto che Cappelletti abbia fatto indebite pressioni sugli altri membri dell’organo”. Secondo il giudice “la tesi del pm fa leva, per lo più, su una lettura dei fatti che prende, per lo più, le mosse dall’interpretazione in chiave accusatoria di materiale intercettativo” e “soprattutto della correlazione temporale tra il passaggio in Commissione della pratica ‘The Stone’” e la “finalizzazione delle trattative relative alla cosiddetta area camper, in relazione alla quale Cappelletti figura tra i comproprietari di alcuni terreni” e “ha compiuto in passato alcune attività di tipo professionale in ambito urbanistico e progettuale volte alla trasformazione della destinazione urbanistica dell’area in questione”.

   Questa pratica “si era da tempo arenata e riceverà inaspettato impulso da parte di Colliard proprio, e la cosa naturalmente ha insospettito gli inquirenti, in concomitanza con il passaggio della pratica ‘The Stone’ in commissione edilizia e con il malcelato proposito dell’imputato stesso di” influenzare la decisione. Il giudice parla di “improvvide dichiarazioni” di Ezio Colliard nelle conversazioni con il figlio e altri collaboratori e che appaiono “per lo più essere l’espressione di ipotesi, suggestioni, progetti, sfoghi, e talvolta anche millanterie, senza che si possa affermare che da esse possa trarsi, anche in via deduttiva, la prova certa dell’esistenza di un patto corruttivo intercorso con il pubblico ufficiale”.

   Ezio e Tiziano Colliard erano difesi dagli avvocati Corrado Bellora e Andrea Giunti, Valerio Cappelletti dai legali Giorgio Piazzese e Filippo Vaccino.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza