Per il vicepresidente della
Regione Tommaso Bori "il Festival delle Nazioni abbatte le
barriere culturali e supera i nazionalismi origine di conflitti
e guerre, soprattutto in questo momento storico, richiamando
tutti noi a un sentimento di coesione e scambio tra Paesi".
"L'Umbria vanta una tradizione antica nel mondo dei Festival e
il Festival delle Nazioni è una vera eccellenza che si rinnova
negli anni" aggiunge.
"Per il loro grande impegno - dice Bori - voglio ringraziare
la presidente, Silvia Polidori, il direttore artistico, Massimo
Mercelli, il Comune di Città di Castello e tutte le istituzioni,
gli enti, le fondazioni, le associazioni e gli ordini
professionali che a vario titolo, hanno contribuito a far
crescere il lustro di questa manifestazione. Come vicepresidente
della Regione Umbria con delega all'Innovazione digitale, voglio
esprimere apprezzamento per l'idea di aver allargato in questa
edizione la programmazione artistica del Festival per
coinvolgere il pubblico attraverso canali e piattaforme
multimediali diversificati portando così momenti di questo
grande evento nel mondo, ma soprattutto di dare alla cultura il
suo vero senso: quello di essere un patrimonio di tutti e non un
privilegio per pochi. La Regione continuerà a investire
fortemente sui Festival come attrattori culturali. Grazie a
tutti voi per aver fatto nell'edizione 2025 una scelta
innovativa, democratica e al passo con i tempi".
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