"Il festival delle Nazioni di
Città di Castello è un appuntamento fisso, un punto di
riferimento del calendario delle manifestazioni culturali
dell'Umbria e dell'Italia intera": a sottolinearlo è la
presidente dell'Assemblea legislativa Sarah Bistocchi. "Una vera
eccellenza nel panorama regionale e nazionale, che va tutelata,
valorizzata e supportata nella crescita e nella promozione"
sostiene.
"Tanto più - afferma Bistocchi -, che tale evento nasce non
solo perché mosso da un legittimo intento culturale, ma con
l'obiettivo di contribuire alla reciproca comprensione dei
popoli in un'Europa ancora dilaniata dalle differenze e dalle
diffidenze. E ciò che prima era l'Europa, oggi è il mondo
intero: mai come in questo momento, con la congiuntura
sociopolitica attuale, che conta diversi conflitti in diversi
paesi, abbiamo bisogno di sentirci uniti, sotto gli stessi
ideali di uguaglianza, tolleranza e fratellanza, e sotto
un'unica bandiera, quella della pace. Il Festival delle Nazioni,
dunque, grazie all'attività della neo presidente e del neo
direttore artistico, sono certa che saprà raccogliere questa
importante ed attuale sfida, soprattutto quando le armi a
disposizione sono le note e gli spartiti, gli strumenti e la
musica.
Quanto al programma del 2025, con l'omaggio alla Francia, siamo
in presenza di un ricchissimo cartellone di concerti, attività
collaterali e prime assolute, che calamiteranno in Umbria
l'attenzione del mondo. Ma senza dimenticarci di un appuntamento
fondamentale per noi umbri e per il mondo della cristianità: gli
800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco. L'idea di
celebrarlo con la prima mondiale di una composizione per coro e
orchestra firmata dal premio Oscar Nicola Piovani è un gioiello
che impreziosisce ancora di più una edizione che davvero non può
essere persa per ricchezza e bellezza. Al centro dunque le
contaminazioni tra linguaggi musicali e artistici, ma anche tra
culture diverse. Protagonisti inoltre i talenti e le realtà
musicali umbre, come l'Umbria Ensemble. Plauso anche per il
rapporto con i giovani e le scuole, e per la scelta di celebrare
il 50/o anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini,
intellettuale, poeta e regista che denunciò il conformismo e
l'omologazione in tempi in cui non era facile farlo. L'auspicio
è che l'edizione 2025 del Festival delle Nazioni possa essere
apprezzato sempre di più dagli umbri e da chi scelga di venire
in Umbria per immergersi in un'atmosfera unica, fatta di musica
di alta qualità, ma anche di verdi e incontaminati panorami come
solo la nostra terra è capace di offrire. Palazzo Cesaroni, del
quale ho l'onore di essere presidente, non può non essere a
fianco di questa importante realtà, ormai pietra miliare della
cultura umbra e internazionale, che merita da parte delle
Istituzioni tutte rispetto per la sua storia, apprezzamento per
il suo lungo corso, e tutto il sostegno possibile per quello che
ancora possiamo fare, insieme".
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