Centinaia di migliaia di fedeli
hanno dato l'addio a papa Francesco oggi, sabato 26 aprile, in
Piazza San Pietro a Roma Dopo la celebrazione funebre, a cui
hanno partecipato anche il vescovo Ivo Muser e una delegazione
della diocesi di Bolzano-Bressanone, il vescovo ha invitato la
comunità a trasmettere l'eredità di papa Francesco: rendere
visibile la speranza, stare dalla parte dei più deboli e
promuovere la pace: "Ora tocca a noi concretizzare la speranza e
portare avanti l'esempio e i temi cari a papa Francesco".
"Torno a casa - ha detto monsignor Muser - portando con me
due grandi sentimenti: gratitudine e speranza. Gratitudine per
tutto ciò che papa Francesco ha donato alla Chiesa e al mondo. E
speranza, la speranza pasquale. Siamo tutti invitati a essere
pellegrini, pellegrini di speranza come ci invita questo Anno
Santo."
In particolare, da Roma il vescovo sottolinea: "Mi ha toccato
profondamente ciò che mi ha raccontato il comandante delle
Guardie Svizzere oggi in piazza San Pietro. Mi ha detto che
domenica scorsa, la domenica di Pasqua, per papa Francesco
doveva essere un momento importante: voleva essere tra la sua
gente." Le persone che gli erano attorno, continua il vescovo,
"avevano la sensazione che la fine era vicina. E anche il Papa
lo sentiva. Con le ultime forze ha impartito ancora una volta la
benedizione pasquale. Poi ha voluto compiere un giro sulla
piazza di San Pietro, per abbracciare simbolicamente un'ultima
volta la Chiesa e il mondo. Ora ci auguriamo che papa Francesco
possa godere della pienezza della Pasqua. Con questa speranza
torno a casa."
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