"In un'epoca in cui le immagini
valgono più di lunghi discorsi, questo pontefice ha scosso il
mondo, mostrando il volto di una Chiesa che si china sull'umano
e rimane fedele al messaggio evangelico": è un passaggio
dell'omelia del vescovo Ivo Muser che stasera nel duomo di
Bressanone ha celebrato il requiem in suffragio di papa
Francesco, definito un profeta del nostro tempo.
Nella cattedrale di Bressanone gremita di fedeli e davanti ai
rappresentanti delle istituzioni statali e provinciali, il
vescovo Ivo Muser ha presieduto la Messa da requiem per papa
Francesco. Nella sua omelia ha intrecciato ricordi personali a
momenti iconici del pontificato di Bergoglio, partendo dal primo
incontro il 18 aprile 2013: "Mi rimase impressa una convinzione:
questo è un uomo interiormente libero! È l'impressione più forte
rimasta fino ad oggi. Francesco era un uomo e un pastore del
calibro dei profeti biblici: radicato nella Parola di Dio,
immediato, spontaneo, scomodo, provocatorio, senza paure, uno
che invitava a discernere gli spiriti, uno che non lasciava
indifferenti", ha detto il vescovo.
Il pontefice argentino resterà nella memoria, ha sottolineato
Muser "soprattutto per i suoi gesti di umanità: la corona di
fiori che gettò in mare durante il suo primo viaggio a
Lampedusa, in ricordo dei tanti migranti annegati nel
Mediterraneo; l'abbraccio commovente a un uomo gravemente
disabile durante un'udienza generale; l'immagine solitaria in
una Piazza San Pietro deserta e bagnata dalla pioggia durante il
lockdown. In un'epoca in cui le immagini valgono più di lunghi
discorsi, questo pontefice ha scosso il mondo, mostrando il
volto di una Chiesa che si china sull'umano e rimane fedele al
messaggio evangelico."
Riproduzione riservata © Copyright ANSA