Duomo gremito oggi pomeriggio a
Firenze per la messa in suffragio per Papa Francesco: sono circa
1.300 le persone presenti in cattedrale. Tra loro il presidente
della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca di Firenze Sara
Funaro, il presidente del Consiglio regionale della Toscana
Antonio Mazzeo. In Duono anche l'imam di Firenze Izzedin Elzir
mentre era presente fuori dalla cattedrale, prima dell'inizio
della messa, il rabbino di Firenze Gad Piperno.
"Ti ringraziamo Signore di averci donato Papa Francesco come
pastore e guida della nostra Chiesa. Aiutaci a fare memoria del
suo insegnamento, mettendo in pratica le sue parole come fedeli
discepoli missionari di Gesù, testimoni nel mondo del suo amore
misericordioso per tutte le creature", ha detto nella sua omelia
l'arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli. "Se la
notizia della morte di Papa Francesco nel lunedì dell'Angelo ci
ha rattristato profondamente, sperimentiamo ora che la grazia
del Signore si sta riversando progressivamente nei nostri cuori
infondendoci fiducia, consolazione, speranza", ha aggiunto.
Gambelli ha poi ricordato come il pontefice "ha sempre insistito
molto sul tema della misericordia di Dio che perdona tutto".
Citata poi l'omelia della seconda domenica di Pasqua del 2018
in cui Papa Francesco diceva: "Quando ci confessiamo accade
l'inaudito: scopriamo che proprio quel peccato, che ci teneva
distanti dal Signore, diventa il luogo dell'incontro con lui. Lì
il Dio ferito d'amore viene incontro alle nostre ferite. E rende
le nostre misere piaghe simili alle sue piaghe gloriose. C'è una
trasformazione: la mia misera piaga assomiglia alle sue piaghe
gloriose. Perché egli è misericordia e opera meraviglie nelle
nostre miserie". Nell'omelia si trova anche un riferimento
all'Enciclica Fratelli Tutti in cui si parla di "gentilezza come
liberazione dalla crudeltà".
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