L'impatto del diritto di famiglia
sui grandi patrimoni, la scoperta di nuovi mercati, la
quotazione in Borsa come strumento per la crescita: sono questi
alcuni dei temi che saranno discussi al Family Business Forum,
iniziativa che si svolgerà ad Arezzo l'8 e il 9 maggio fra
workshop, dialoghi e interviste. Tra i protagonisti Andrea
Guerra, amministratore delegato del gruppo Prada; Maria Cristina
Squarcialupi, consigliera delegata di Chimet; Roberto Di Pietra,
rettore dell'Università di Siena; Maria Anghileri, presidente
dei Giovani imprenditori di Confindustria; gli ambasciatori
Abdulla Ali AlSubousi (Emirati Arabi Uniti in Italia) e Antonio
Bartoli (Italia in India).
"Ultimamente c'è una grande rivalutazione dell'impresa
familiare - ha osservato l'ideatrice e organizzatrice
dell'evento, Maria Silvia sacchi, alla presentazione del Forum
-, perché si è visto che è un'impresa che ha una visione di
lungo periodo con grande radicamento sui territori. Le imprese
familiari sono le ultime che licenziano e hanno un tasso di
occupazione maggiore rispetto alle altre". Per il sindaco di
Arezzo Alessandro Ghinelli "il modello familiare è oggi un
modello vincente".
La scelta di Arezzo per il forum non è casuale: secondo
quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Aidaf-Unicredit
Bocconi la provincia ha una percentuale di aziende familiari
dell'86,8%, contro una media toscana del 70,5% e una media
italiana del 67,2% per quanto riguarda le imprese con oltre 20
milioni di euro di fatturato. Con una specializzazione
manifatturiera trainata da oreficeria e metalli preziosi, le
imprese di Arezzo hanno registrato nell'ultimo decennio una
crescita del 232% (+160% la media nazionale) e hanno una
redditività e una struttura patrimoniale più solida. Nella
governance prevalgono modelli di leadership familiare e
individuale, con forte presenza femminile.
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