'Ministro degli esteri' vaticano con un curriculum diplomatico di lungo corso. Il più vicino al Papa e ora accreditato in testa a tutti i pronostici che lo danno come successore di Francesco. Pietro Parolin è il segretario di Stato della Santa Sede, scelto da Jorge Mario Bergoglio subito dopo il suo insediamento e nominato cardinale l'anno successivo.
È stato lui la figura chiave nello storico accordo del 2018 tra il Vaticano e la Cina per la nomina dei vescovi. Settant'anni compiuti lo scorso gennaio, Parolin è originario del piccolo paese di Schiavon, nel Vicentino. Papà ferramenta e mamma maestra elementare, è proprio lì che muove i primi passi verso l'attività pastorale. Ha raccontato che già a sei anni giocava a dire messa sul balcone di casa, mentre frequentava la parrocchia di don Augusto Fornara, il sacerdote in cui trova un punto di riferimento spirituale che orienta la sua fede e, in particolare, la vocazione sacerdotale maturata in quegli anni. Entrato in seminario ad appena 14 anni, prende la maturità classica per poi proseguire gli studi in teologia e filosofia. Nel 1980, a 25 anni, viene ordinato sacerdote e tre anni più tardi entra nella pontificia Accademia ecclesiastica, dove avvia il percorso diplomatico.
Nel 1986 arriva anche la laurea in diritto Canonico alla Gregoriana con una tesi sul sinodo dei vescovi. Nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1° luglio 1986, presta la propria opera in Nigeria e Messico per poi passare nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove lavora fino al 2002. In questo periodo, tra l'altro, accompagna il cardinale Etchegaray nella missione compiuta nel maggio 1993 nel Rwanda, sconvolto dalla guerra civile, e fa parte della delegazione, guidata dall'arcivescovo Tauran, che nel giugno 1997 partecipa alla diciannovesima sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata ad ambiente e sviluppo. Particolarmente esperto di questioni riguardanti l'area mediorientale e, più in generale, la realtà geopolitica del continente asiatico, lavora in particolare per tessere e rafforzare i rapporti tra Santa Sede e Vietnam. Nel dicembre 2008 è alla guida della delegazione che partecipa ai lavori della Commissione bilaterale permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, riunita per portare avanti i negoziati tra le due parti dopo l'Accordo fondamentale sancito nel 1993. Con Benedetto XVI diventa arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela, prima di tornare a Roma - nel 2013 - come Segretario di Stato di Bergoglio al posto del cardinale Bertone. Nel Concistoro del 22 febbraio 2014 viene creato cardinale, continuando il suo impegno diplomatico, negli ultimi anni incentrato in particolare sugli scontri in Israele e Ucraina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA