"Rinnovare la collaborazione tra il
mondo delle professioni e quello delle imprese, nell'ottica di
rafforzarsi reciprocamente", perché "così sarà possibile formare
al meglio figure tecniche capaci di incrementare la
competitività delle aziende, migliorare la qualità dei loro
prodotti e contribuire a mantenere alto il livello del made in
Italy, che - in questa fase di tensioni commerciali
internazionali - può fare la differenza per l'intera economia
del Paese". Se ne è discusso nel convegno promosso a Roma dal
Consiglio nazionale dei periti industriali e da Confartigianato,
organizzato in occasione della seconda Giornata del made in
Italy.
I rappresentanti di Confartigianato, recita una nota, "hanno
sottolineato l'importanza di tutelare le imprese italiane,
profondamente danneggiate dalle opere di contraffazione (moda,
alimentare, farmaceutica, elettronica: i settori più esposti,
con oltre 113.000 aziende a rischio), e hanno evidenziato il
ruolo fondamentale degli strumenti attualmente disponibili per
la difesa del Made in Italy".
Il presidente dei periti industriali italiani Giovanni Esposito,
ha dichiarato: "Crediamo molto nel made in Italy, e abbiamo
creduto sin dal primo momento a questa giornata promossa dal
ministero. Come periti, siamo esperti nelle varie materie e in
prima linea contro la contraffazione: tanti colleghi vengono
chiamati nei tribunali per le perizie a tutela dei prodotti
italiani. Al primo posto - ha ricordato - dobbiamo mettere la
qualità e la sicurezza, che nasce dal rispetto di normative e
procedure su cui Italia ed Europa sono molto attente".
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