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Amb. Lucentini, Liberazione memento a impegno per la democrazia

Amb. Lucentini, Liberazione memento a impegno per la democrazia

Celebrati a Buenos Aires 80 anni dalla caduta del nazifascismo

BUENOS AIRES, 25 aprile 2025, 18:58

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Come ogni anno in occasione dell'anniversario del 25 aprile, le autorità diplomatiche e consolari italiane a Buenos Aires hanno celebrato oggi la Festa della Liberazione, che quest'anno commemora gli 80 anni dalla caduta del nazifascismo, deponendo una corona di fiori sotto il monumento a Giuseppe Garibaldi, nell'iconica Plaza Italia della capitale argentina.
    Di fronte a rappresentanti della nostra collettività e delle istituzioni civili e militari argentine, l'ambasciatore Fabrizio Lucentini ha ricordato "il sangue dei martiri e di quanti si sono opposti alla dittatura in Italia, quel sangue che ci ha consentito il ritorno della libertà e della democrazia", sottolineando che "l'eredità di quei giorni non deve essere considerata un valore acquisito".
    "La libertà, la democrazia e la pace si conquistano giorno per giorno, per cui quella di oggi non è solo una celebrazione, ma in realtà un memento per noi tutti affinché il nostro impegno sociale, quotidiano sia a favore della pace, della libertà e della democrazia", ha detto.
    Nel suo discorso Lucentini ha rivolto un pensiero anche al Papa Francesco "la cui scomparsa tocca più che altrove, qui, nella sua terra natale e nella collettività italiana qui presente, perché il Santo Padre rappresenta una figura simbolica di quello che è stata l'immigrazione italiana in questo Paese". Il console generale Carmelo Barbera ha sottolineato da parte sua che l'anniversario della Liberazione "non può che spingerci a una riflessione sul valore inestimabile della pace e della libertà, che tanti italiani, uomini e donne, cercarono e trovarono anche nel secondo dopoguerra proprio in Argentina, ricambiando le opportunità generosamente loro offerte con impegno, lavoro, e dedizione, senza mai dimenticare la patria d'origine".
    Presente alla cerimonia - oltre a delegazioni dei Comites, dei Reduci, dell'Associazione Nazionale Alpini, e degli studenti delle scuole italiane - anche la 96enne rappresentante delle Madri di Plaza de Mayo, Vera Vigevani Jarach, vero e proprio simbolo della lotta a tutte le dittature, la cui famiglia di origini ebree dovette fuggire dall'Italia in Argentina nel '39 per l'approvazione delle leggi raziali, e la cui figlia venne sequestrata e fatta scomparire nel '76 dalla dittatura militare.
   
   

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