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A Rio de Janeiro il film 'Vietato ai cani e agli italiani'

A Rio de Janeiro il film 'Vietato ai cani e agli italiani'

L'IIC promuove il film sull'immigrazione di inizio Novecento

RIO DE JANEIRO, 24 aprile 2025, 13:34

Redazione ANSA

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C'è qualcosa di straordinariamente umano nel modo in cui il cineasta Alain Ughetto racconta la storia della sua famiglia nel film 'Vietato ai cani e agli italiani'. Non solo per il soggetto - l'immigrazione italiana di inizio Novecento, segnata da fatiche, sogni e umiliazioni - ma per il gesto stesso con cui sceglie di raccontarla: un'animazione artigianale, plasmata con le sue mani, costruita con materiali semplici, quasi umili, come le vite che evoca. Argilla, legno e carbone diventano personaggi, paesaggi ed emozioni.
    Attraverso un dialogo immaginario con il padre defunto, il regista intreccia una narrazione al tempo stesso intima e collettiva. La memoria familiare si trasforma in memoria storica e il passato, lungi dall'essere un rifugio nostalgico, diventa materiale vivo e interrogativo. È un cinema che non grida ma ascolta, che non illustra ma evoca. Ogni gesto narrativo è misurato, rispettoso, animato da una tenerezza che non cerca mai il compiacimento.
    Presentato all'IICinemaRio Panorama, il film si inserisce naturalmente tra le opere capaci di unire forma e sostanza.
    Promossa dall'Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro, ItalCam, e Associazione 'Il Sorpasso' in collaborazione con Pandora Filmes e Risi Film Brasil, l'opera sarà proiettata (con ingresso gratuito) al Teatro Italia ( Av. Pres. Antonio Carlos, 40), il 30 aprile alle 18,30.
   

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