La Procura generale
del Guatemala, diretta da Consuelo Porras, ha arrestato con
l'accusa di terrorismo e associazione a delinquere il
viceministro Luis Pacheco, uno dei leader indigeni che guidarono
le proteste per una transizione pacifica del potere nel Paese in
vista dell'insediamento dell'attuale presidente Bernardo
Arévalo.
Dopo l'assunzione del potere da parte di Arévalo, e la sua
offerta di includere la popolazione indigena nel suo governo,
Pacheco è stato nominato viceministro dello Sviluppo sostenibile
presso il ministero dell'Energia e delle Miniere.
La dirigenza dei 48 Cantoni di Totonicapán, l'organizzazione
indigena di cui fa parte Pacheco, ha condannato il suo arresto
in una conferenza stampa e ha avvertito che "il popolo si
solleverà e chiederà giustizia". Da parte sua, Arévalo ha
dichiarato che l'accusa contro il leader indigeno è "falsa e
infondata" e ha detto di sentirsi "indignato", considerando
l'azione della Procura un "attacco alla democrazia".
Porras è stata accusata a livello internazionale di aver
tentato di impedire l'insediamento di Arévalo il 14 gennaio
2024, dopo la sua vittoria alle presidenziali del 20 agosto
2023.
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