Il presidente brasiliano Luiz
Inácio Lula da Silva e il suo omologo cileno Gabriel Boric,
ricevuto a Brasilia nel Palazzo del Planalto, hanno firmato otto
accordi bilaterali nei settori di commercio estero, pubblica
sicurezza e giustizia, coproduzione audiovisiva, agricoltura
familiare, scambio di ufficiali e intelligenza artificiale e
cinque di cooperazione tra i due paesi. Lo rende noto il sito
Agência Brasil.
I due leader hanno difeso una maggiore integrazione e Lula ha
sottolineato di fronte alla stampa che "a noi brasiliani non
piace questa disputa introdotta dal presidente" americano Donald
"Trump. Penso che non sia conveniente per gli Stati Uniti, non
sia conveniente per la Cina e non sia conveniente per nessun
paese del mondo", riferendosi ai dazi introdotti dagli Usa sulle
importazioni, specialmente dalla Cina, che ha risposto con
reciprocità.
"Non voglio una guerra fredda, non voglio dover scegliere tra
Stati Uniti e Cina, non voglio avere preferenze su uno o
sull'altro" ma "voglio negoziare con tutti. Voglio vendere,
comprare e fare partnership", ha aggiunto Lula.
Boric, dal canto suo, dopo avere avallato le parole di Lula
difendendo una maggiore integrazione sudamericana, ha
sottolineato che "il Brasile non è solo un leader importante
nella regione e in tutto il mondo, ma è un paese che
consideriamo davvero amico, un alleato strategico con cui il
Cile condivide i valori nei momenti difficili per il mondo".
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