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La stretta di mano tra Ursula e Donald, 'incontriamoci'

La stretta di mano tra Ursula e Donald, 'incontriamoci'

'Percorriamo ponti costruiti dal Papa'. Verso un summit a Bruxelles

BRUXELLES, 26 aprile 2025, 19:55

di Valentina Brini

ANSACheck
La stretta di mano tra Ursula e Donald,  'incontriamoci ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

La stretta di mano tra Ursula e Donald, 'incontriamoci ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una stretta di mano sul sagrato della Basilica di San Pietro, poche parole scambiate tra il via vai di leader e porporati, e una promessa: Donald Trump e Ursula von der Leyen si vedranno presto.

Messa per mesi all'angolo dalla nuova amministrazione statunitense, la presidente della Commissione europea è riuscita a strappare un breve scambio - auspicato anche dalla premier Giorgia Meloni a Washington - per aprire la strada al primo incontro ufficiale tra i vertici Ue e il tycoon dal suo ritorno alla Casa Bianca. Forse già nelle prossime settimane, a Bruxelles.

Sul tavolo, le partite più urgenti per l'Europa: i dazi e la pace in Ucraina. L'agenda e le modalità del vertice tra i leader Ue-Usa restano da definire, ma le finestre possibili entro il 14 luglio - data ultima per chiudere la partita sui dazi - sono diverse: se il negoziato su Kiev dovesse accelerare, già i giorni successivi al 16 maggio - quando il presidente americano concluderà la visita in Arabia Saudita e potrebbe fissare anche un faccia a faccia con Vladimir Putin - potrebbero rappresentare il momento propizio per un primo confronto con von der Leyen e un nuovo colloquio con Volodymyr Zelensky. Giugno, poi, offrirà due nuove occasioni: il summit del G7 in Canada e il vertice Nato a L'Aja.

Von der Leyen ha rotto il silenzio subito dopo la fine dei funerali del Papa pubblicando su X la foto della tanto attesa stretta di mano con Trump e un altro scatto che la ritraeva con Emmanuel Macron. Tutti etichettati come "scambi positivi".

Ma il messaggio più forte in direzione Casa Bianca era già arrivato pochi minuti prima, sull'onda dell'omaggio a Papa Francesco: il Pontefice "ha costruito ponti, ora percorriamoli", ha scritto la presidente Ue, consapevole che la distanza da colmare con l'altra sponda dell'Atlantico è ancora ampia.

A riprova, da Washington, Valdis Dombrovskis ha descritto un lavoro sui dazi ancora tutto in salita. Le trattative "proseguono, ma c'è molto da fare", ha ammesso a più riprese il responsabile Ue per l'Economia che, davanti ai 90 giorni per evitare la guerra commerciale, ha posto l'accento sul tempo che "corre" e sulla necessità di fare presto.

L'ultimo incontro con il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent, non ha fatto registrare progressi e per ora, ha sottolineato Dombrovskis, "la situazione è asimmetrica": i dazi Usa si sono già abbattuti su alluminio, acciaio e auto europee mentre il continente tiene ancora il suo colpo in canna.

Le carte di Bruxelles sono note: dazi zero sui beni industriali, più acquisti di gnl e armi dagli Stati Uniti e un fronte comune contro le pratiche di mercato sleali della Cina. Ma nelle ultime ore è trapelata un'altra richiesta da Washington che potrebbe complicare le discussione: rallentare la corsa Ue alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale.

I canali diplomatici e tecnici sono aperti ma i colloqui politici, è la linea prudente di Palazzo Berlaymont, riprenderanno "solo quando opportuno": quando un'intesa di principio ci sarà, o quando i leader saranno pronti a confrontarsi su obiettivi comuni.

I colloqui Ue-Usa però si spingono ben oltre i numeri del commercio. Al centro c'è anche il piano di pace disegnato da Washington e Mosca per Kiev, con Bruxelles che ha già respinto la proposta di cessione della Crimea alla Russia e di revocare le sanzioni contro il Cremlino, schierandosi invece a difesa dell'integrità territoriale ucraina. Kiev può contare sul sostegno Ue "al tavolo delle trattative per raggiungere una pace giusta e duratura", ha assicurato von der Leyen. Prima di consegnare ancora una volta a Zelensky un messaggio sul futuro ucraino "nella famiglia" europea. 

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