Il 2025 ha già il suo fenomeno
al box office. E, per giunta, è un horror in costume. Con le
produzioni a picco (-22% rispetto al 2024 in aprile) e le sale
quasi deserte (-11% sull'anno scorso), I Peccatori (Sinners) ha
fatto tornare il sorriso a Hollywood. Il film scritto e diretto
da Ryan Coogler e interpretato da Michael B. Jordan ha trainato
gli incassi in Usa e Canada anche nel secondo weekend
dall'uscita, con un bottino di 45 milioni di dollari, scendendo
solo del 6% rispetto al debutto nel fine settimana di Pasqua,
quando ha sorpreso scalzando Minecraft. Con un gradimento del
98% su Rotten Tomatoes, una 'A' su CinemaScore e un passa parola
entusiasta, la sua posizione sembra solida, tanto che ha già
raccolto 123.000 milioni di dollari in Nord America, a fronte
dei 90 milioni spesi per realizzarlo (mentre in Italia l'incasso
è a sotto il milione di euro).
Eppure, I Peccatori rappresenta anche un grattacapo per i
dirigenti degli Studios, per via dell'accordo senza precedenti
che il regista di Creed (2015) e Black Panther (2018) ha
strappato a Warner Bros. prima di imbarcarsi nel progetto. La
casa di produzione di solito si riserva di dire l'ultima parola
sul montaggio finale, spesso esigendo modifiche in base alle
proiezioni di prova o a considerazioni di marketing. Coogler
invece si è preso per contratto il pieno controllo sul final
cut, riservandosi il diritto di scegliere come il film sarebbe
arrivato in sala. Ha poi ottenuto "la percentuale sul primo
dollaro incassato": significa che guadagna una percentuale sui
proventi lordi del film, prima che Warner deduca le spese di
produzione, marketing e distribuzione.
Ma l'aspetto più innovativo è che il creatore si è assicurato
la proprietà del film per 25 anni. Questo contratto sta
spaccando Hollywood. Secondo la stampa specializzata, non pochi
addetti ai lavori sono terrorizzati e hanno definito l'accordo
"una potenziale condanna a morte per gli studios".
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