Circa tremila persone, tra cui moltissimi giovani, hanno sfilato in corteo a Palermo per celebrare l'ottantesimo anniversario della Liberazione. Le commemorazioni del 25 aprile si sono aperte al Giardino Inglese con la deposizione di corone di alloro e di fiori alla lapide dei caduti di Cefalonia e al cippo in memoria di Pompeo Colajanni, il comandante Barbato che contribuì alla liberazione della città di Torino dai nazifascisti.
I partecipanti si sono poi mossi in corteo e hanno percorso via Libertà e via Ruggero Settimo per arrivare in piazza Verdi. Dinanzi alla scalinata del Teatro Massimo si è esibita la Corale san Sebastiano della polizia municipale di Palermo, diretta dalla maestra Serafina Mandovalli.
"I partigiani hanno lottato per sconfiggere il nazifascismo e da allora abbiamo avuto 80 anni di pace e abbiamo una Costituzione che si richiama alla pace, una Costituzione antifascista. Per noi questo giorno è importante, ma lo è ancora di più perché vogliamo che la pace sia duratura", ha detto Ottavio Terranova rappresentante dell'Anpi nel corso delle manifestazioni per il 25 aprile a Palermo. "Celebriamo oggi gli 80 anni di una data storica per l'Italia che ha segnato la fine del conflitto mondiale e la liberazione del Paese dal nazifascismo. Un giorno importante per affermare convintamente i valori di libertà e democrazia contro ogni forma di dittatura. Oggi, più che mai, è necessario riaffermare quella grande forza europea e internazionale che si è creata all'indomani della guerra e che in questi tempi è messa in discussione dagli attuali conflitti. Il 25 aprile ci invita a una liberazione quotidiana che non guardi a divisioni, ma all'interesse del bene comune e della gestione corretta della cosa pubblica", ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha partecipato alla manifestazione. Davanti il teatro Massimo si sono susseguiti poi gli interventi di Armando Sorrentino, vice presidente vicario dell'Anpi, Bijou Nzirirane, segretaria Cgil Palermo, Fausto Melluso, presidente Arci Palermo, Ida La Porta, del presidio Donne per la pace e Karim El Sadi, in rappresentanza della comunità palestinese.
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