Ben vengano gli ammortizzatori
sociali che possono "salvare " i lavoratori in una situazione di
emergenza come quella che si trovano a vivere i metalmeccanici
degli appalti del Sulcis - e in particolare della Portovesme
srl, Eurallumina, centrale Enel e Sider Alloys - ma il futuro
del territorio passa dal "rilancio produttivo". Ne sono convinti
i segretari territoriali di Fiom, Fsm e Uilm che hanno
partecipato, con i loro rappresentanti nazionali, al tavolo di
crisi convocato oggi al Mimit per fare il punto della situazione
e valutare i numeri dei lavoratori ancora in attività e quelli
in cassa integrazione e mobilità. Un incontro che è stato
aggiornato al 29 maggio.
"E' stato importante mettere insieme tutti gli enti e
associazioni coinvolti per questo 'esperimento pilota' per
rioccupare i lavoratori anche perché la cig è un elemento
transitorio per arrivare alla rioccupazione, altrimenti le ditte
di appalto non reggono. E servono risposte in tempi brevi",
osserva il segretario Fiom Cgil Roberto Forresu che sottolinea
"la pesante assenza dell'assessore dell'Industria che ha
delegato dei rappresentanti".
"L'incontro di oggi ci ha permesso di mettere in evidenza le
criticità dei lavoratori degli appalti e discutere sui percorsi
che il governo vuole emettere in campo - osserva Giuseppe Masala
della Fsm Cisl - ci aspettavamo qualcosa di più dalla Regione e
non solo la prospettiva di ammortizzatori e della formazione:
la, cig non è il futuro. Vogliamo che vengano rilanciati i siti
industriali".
Secondo Renato Tocco della Uilm "ben vengano i corsi di
formazione professionali per i quali la Regione ha annunciato
che ci sono risorse ingenti, ma devono essere mirati al rientro
al lavoro. Il Mimit ha chiesto alla Regione e a Confindustria i
numeri dei lavoratori occupati e quelli in cig per definire le
strategie ma noi diciamo che oggi gli ammortizzatori sociali
vanno bene perchè rappresentano una tutela per il lavoratore, ma
quei siti devono ripartire come deve riprendere la produzione
dello zinco alla Portovesme srl". "Il lavoro deve tornare al
centro delle scelte politiche e industriali, soprattutto nei
territori come il Sulcis, segnati da anni di crisi. L'incontro
odierno è stato un passo importante, ma non ci sono ancora le
risposte che attendono le lavoratrici e i lavoratori interessati
- aggiunge la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo -
Le aziende coinvolte sul territorio, Portovesme srl, Sider
Alloys ed Eurallumina, sono realtà industriali di rilievo,
strutturate, che rappresentano potenzialità enormi per la
ripresa occupazionale e produttiva. Eppure ad oggi, non c'è
ancora alcuna certezza sul futuro".
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