Droni a idrogeno per collegare il
futuro Parco della Salute di Torino e gli altri ospedali, con
l'aeroporto di Caselle, con quello di Levaldigi (Cuneo) a
supporto, a costituire l'hub logistico e base operativa per i
velivoli. Questo è il progetto in cui crede Thomas Schael, il
commissario della Città della Salute e della Scienza, dove è
previsto l'inserimento nella logistica degli ospedali anche di
mezzi a terra, quali carrelli elevatori, trattorini per traino
merci e mezzi a terra per la mobilità, sempre alimentati a
idrogeno per un futuro 'carbon free', sia per i nosocomi che per
gli aeroporti.
Il progetto è stato presentato dallo stesso Schael al
convegno del PoliMi 'Innovazione tecnologica e transizione
sostenibile: le opportunità del settore Droni e Mobilità Aerea
Avanzata', che oggi si è tenuto a Roma. Alla presenza del
ministro Gilberto Pichetto Fratin, Schael ha partecipato in
qualità di rappresentante del settore sanità per presentare il
progetto.
Secondo il progetto il futuro Parco della Salute
rappresenterà il principale hub sanitario, dal quale poi
verranno collegate tutte le strutture ospedaliere della regione,
attraverso l'utilizzo di droni ad idrogeno diminuendo le
tempistiche ed aumentando l'efficientamento delle prestazioni.
Il primo utilizzo dei droni presso la Città della Salute e della
Scienza di Torino è stato con il trasporto degli organi e di
materiale biologico. Il trasporto di merci in ambito logistico
con droni invece è un'applicazione che si trova in una fase
iniziale di sviluppo, caratterizzata dall'avvio di alcune
sperimentazioni, con l'obiettivo di arrivare alla sua piena
operatività.
Per Schael grazie ai droni le merci possono essere consegnate
in tempi minori in situazioni di congestione stradale e arrivare
in zone remote difficilmente raggiungibili con i mezzi
tradizionali, anche in ottica emergenziale, ad esempio le
pandemie.
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