Una "creatura" prende vita, come incarnazione di un'intelligenza artificiale: inizia così "K.I.nd of Human", creazione della coreografa Roberta Pisu per arcis_collective. Un'opera originale andata in scena al Teatro Massimo di Cagliari per la rassegna Pezzi Unici, ultima data nell'Isola per Cedac.
"K.I. in tedesco sta per Künstliche Intelligenz (intelligenza artificiale), mentre in inglese 'kind of human' può voler dire sia 'un tipo di essere umano' che 'gentile', quindi include anche un aspetto emotivo", spiega all'ANSA l'artista cagliaritana, all'attivo un'intensa carriera come danzatrice, per 11 anni ballerina solista allo Staatstheater am Gärtnerplatz di Monaco, approdata alla coreografia. "Il titolo è un gioco di parole che rappresenta perfettamente lo spettacolo: l'intelligenza artificiale in relazione all'essere umano e al ruolo dell'artista".
Un tema fortemente attuale, con il diffondersi dell'IA e di programmi come Chatgpt, che suscitano dubbi e inquietudini intorno al dilemma uomo-macchina: "Quando lo spettacolo è stato creato il dibattito sull'AI era molto acceso - sottolinea Roberta Pisu - ma io sono arrivata a una convinzione profonda: per quanto la tecnologia progredisca, per quanto l'intelligenza artificiale possa imitare, comporre, generare, non potrà mai sostituire un artista. L'arte nasce da un corpo vivo. Da una persona che respira, sbaglia, cambia umore, ha fame, ha paura, si innamora, invecchia. Un corpo che sente, che suda, che soffre. E soprattutto, un corpo che è destinato a morire. La consapevolezza della nostra finitezza ci rende fragili - e in quella fragilità c'è tutta la bellezza dell'essere umano".
Un prologo nel foyer, come un "esperimento" da cui emerge una figura di donna, mentre la voce di "Alexa" si interroga sulla condizione umana, poi "K.I.nd of Human" prosegue sul palco, nel contrasto tra i movimenti meccanici dei robot e la gestualità sensuale e fluida e l'espressione dei sentimenti delle creature viventi. Sotto i riflettori i danzatori Fabio Calvisi, Vittoria Franchina, Elisabet Morera Nadal e Cristian Cucco, con la suggestiva colonna sonora di Leonhard Kuhn eseguita dall'Arcis Saxophon Quartett: uno spettacolo coinvolgente, che suggerisce un rovesciamento della prospettiva, con una riflessione sull'umanità immaginata dalla IA.
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