Gli Stati Uniti hanno rinviato di
ulteriori due mesi, fino al 27 giugno, l'entrata in vigore delle
sanzioni annunciate lo scorso gennaio dall'amministrazione
uscente di Joe Biden a carico della compagnia petrolifera serba
Nis (Naftna Industrija Srbije), che sarebbero scattate a partire
dal 28 aprile. Lo ha annunciato stamane il presidente serbo
Aleksandar Vucic. Si tratta del terzo rinvio delle sanzioni
americane annunciate a carico del gruppo petrolifero serbo. In
un messaggio postato sul suo profilo Instagram, Vucic ha
espresso grande soddisfazione, ringraziando le autorità degli
Stati Uniti che hanno accolto la richiesta per un nuovo rinvio
dimostrando comprensione nei confronti di Belgrado.
Con l'imposizione delle sanzioni la passata amministrazione
Usa chiedeva la completa uscita degli interessi russi dal
capitale di Nis, la cui proprietà è detenuta per oltre il 50%
dal colosso energetico russo Gazprom. Washington aveva rilevato
che le sanzioni non sono dirette in alcun modo contro la Serbia
e il suo popolo ma contro la Russia, che detiene parte del suo
capitale, i cui proventi contribuiscono a finanziare
l'aggressione militare contro l'Ucraina.
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