Nel 2024 il Molise è stata una
delle regioni più dinamiche d'Italia per consumi di beni
durevoli. Il volume complessivo degli acquisti è stato di 364
milioni di euro ed è aumentato del 6,2% rispetto all'anno
precedente. Questa variazione, superiore alla media nazionale
del +4,5%, colloca il Molise al quarto posto per crescita fra le
venti regioni. E' quanto rilevato dall'Osservatorio annuale dei
consumi di Findomestic. La spesa media familiare si è attestata
sui 2.748 euro. Isernia, con una spesa pari a 2.859 euro a
famiglia, superiore a quella di Campobasso, si posiziona al 62/o
posto nella graduatoria delle 107 province italiane, sette
posizioni più avanti rispetto al capoluogo di regione (2.707
euro).
Al contrario, a Campobasso si spende di più in totale: 261
milioni di euro, +6,8% e ottava crescita più consistente
d'Italia, contro i 103 di Isernia (+4,8%). Gli abitanti di
Campobasso hanno impiegato 132 milioni di euro per l'acquisto di
veicoli. Di questi, 41 sono stati impiegati per le auto nuove,
con una crescita del 17,4% che rappresenta la quarta migliore
nello Stivale, e 82 alle auto usate. I restanti 9 milioni sono
per i motoveicoli (+25,9%). Nel settore dei beni per la casa
l'unico segmento in positivo è quello degli elettrodomestici
(+3,3% a 25 milioni), mentre i mobili rimangono fermi a 65
milioni (+0,1%). I consumi in elettronica calano del 3,7% (8
milioni), quelli in information technology dell'8,9% (quarta
contrazione più ampia in Italia) a 8 milioni e quelli in
telefonia del -2,9% (23 milioni). L'importo speso dagli abitanti
di Isernia per le auto nuove è di 15 milioni di euro (+6,6%),
quello per le auto usate ha raggiunto i 32 milioni. Qui,
l'espansione del 12,9% è più alta della media nazionale
(+10,4%).
Nel comparto delle due ruote si assiste a un'accelerazione
del +6,2% (6 milioni). In rialzo è anche il segmento degli
elettrodomestici: +3,1% a quota 11 milioni. Lieve incremento dei
mobili: +0,8% a 27 milioni (meglio fa solo Napoli). Le altre
voci dell'ambiente domestico sono in controtendenza:
l'elettronica di consumo cala del 3,9% (3 milioni) e la
telefonia del 2,5% (9 milioni). La contrazione più larga è
nell'information technology: -6,3% a 3 milioni.
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