L'Anpi di Ancona torna oggi sul
corteo di ieri per il 25 Aprile stigmatizzando alcuni
comportamenti. "Il composto rispetto verso alcune limitazioni
derivate dal protocollo nazionale del Cerimoniale istituzionale
ha però fatto registrare - sottolinea l'Anpi con una nota -
anche ad Ancona comportamenti unilaterali e irragionevoli,
lesivi degli impegni che vengono assunti concordemente da tutti
i soggetti che partecipano alla organizzazione degli
appuntamenti celebrativi". Per questo L'Anpi di Ancona
"stigmatizza in particolare l'inusuale e immotivato controllo
dei documenti a diversi cittadini e cittadine così come
l'adozione di iniziative approssimative e confuse in merito allo
svolgimento del corteo che hanno creato disappunto e
contrarietà".
Il 25 Aprile, ricorda l'Anpi "è Festa nazionale perché in
quel giorno il Comitato Nazionale di Liberazione (CNL) con la
voce del Partigiano Sandro Pertini dal microfono di Radio Milano
Libera dichiarava lo sciopero generale e l'insurrezione
nazionale contro gli occupanti nazisti e i suoi alleati fascisti
che da li a qualche giorno firmarono la resa senza condizioni e
fu la fine della guerra. Un giorno di liberazione, di festa e di
unità nazionale che - ricorda - insieme alla sconfitta del
nazifascismo e dell'occupazione tedesca, sanciva la ritrovata
dignità di un popolo e la rinascita democratica del Paese".
"Questo il significato e il valore del 25 Aprile - ribadisce
l'Anpi - che nel suo 80° Anniversario è stato ancora una volta
un giorno di grande e sentita partecipazione popolare che, nel
contempo, ha riservato un doveroso rispetto al lutto nazionale
per la scomparsa di Papa Francesco, ad Ancona come nelle
centinaia di migliaia di altre celebrazioni che si sono svolte
in tutto il Paese".
Anpi ricorda che "Liberazione e libertà non sono sinonimi, la
libertà in questo Paese è data da quanti e quante si sono
battuti sacrificando anche la propria vita, proprio grazie alla
Resistenza e alla Liberazione: una libertà incardinata nei
principi fondamentali della Costituzione che, in primo luogo,
ogni soggetto pubblico è tenuto a rispettare. Per quanto sopra
auspichiamo vengano chiarite le motivazioni di tali
comportamenti che segnano una pagina non lusinghiera nella vita
democratica della Città".
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