Si apre un nuovo sipario al teatro
Teatro Rossini di Pesaro, realizzato con materiali ignifughi e
soluzioni acustiche ottimizzate, unendo così sicurezza,
funzionalità e bellezza grazie ad un intervento di alto valore
artistico e funzionale che restituisce splendore a uno dei
simboli culturali più importanti della città. L'opera è frutto
della collaborazione tra la fondazione Cassa di risparmio di
Pesaro, il comune e l'Associazione marchigiana attività teatrali
(Amat) e del lavoro svolto dalla ditta Peroni di Gallarate,
leader mondiale nel settore. Qui è stata realizzata una grande
tela in velluto bordeaux alta nove metri e larga 18 che va così
a sostituire il sipario precedente, ormai deteriorato,
installato oltre 50 anni fa dagli inglesi al termine della
seconda guerra mondiale. Il nuovo sipario, in stile "alla
greca", si apre centralmente su binari motorizzati, mantenendo
un'estetica classica ma con sistemi meccanici all'avanguardia.
"Un intervento di grande rilevanza culturale e tecnica, che
valorizza un patrimonio architettonico di oltre due secoli -
afferma il sindaco, Andrea Biancani - il teatro Rossini è un
gioiello che vogliamo sempre più mettere al centro dei percorsi
culturali cittadini e infatti rinnoverò la possibilità di
visitarlo, come avvenne già l'anno scorso".
"Ci siamo imbarcati in un'avventura che è stata complessa e
che ha portato alla realizzazione di quella che è una vera e
propria opera d'arte, coinvolgendo anche soprintendenza visto
che il teatro ha più di 200 anni - dichiara Daniele Vimini,
vicesindaco e assessore alla cultura di Pesaro - provo una
grande soddisfazione nel riconsegnare alla città una nuova
infrastruttura perché di questo si tratta". "È un vero corredo
scenico, frutto di un lavoro durato quasi quattro anni -
racconta Gilberto Santini, direttore di Amat - grazie all'Art
Bonus e al supporto della fondazione, abbiamo restituito alla
città un elemento scenografico e acustico d'eccellenza". Per il
presidente della fondazione, Marco Cangiotti si tratta di "un
esempio concreto di come la cultura sia parte integrante della
nostra identità collettiva e della nostra missione".
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