Primo sì
marchigiano all'ipotesi di accordo raggiunto al ministero delle
Imprese e del Made in Italy tra i vertici di Beko e i sindacati
di categoria Fim-Fiom-Uilm-Uglm. E proviene dai lavoratori del
sito di Comunanza (Ascoli Piceno), ha votato il 79,4% degli
aventi diritto, di cui l'85,8% ha votato si (212), 39 hanno
votato no e ci sono state 3 schede bianche. L'ipotesi di accordo
per Comunanza prevede fino a un massimo di 80 esuberi e il sito
non solo non sarà dimesso a fine anno, ma nel giro di qualche
mese, vedrà l'assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma.
Domani sarà la volta dei dipendenti di Fabriano. Le assemblee si
svolgeranno: Melano 8.30-9.30 e 14-15, impiegati 10.30-12. Nella
stessa giornata ci sarà la consultazione referendaria con
l'ultimo seggio che chiuderà alle 16:30. Sembra scontato il si
dei lavoratori a un'intesa che per la città della carta prevede
che gli esuberi si attesterebbero fino a un numero massimo di
193 unità tra staff, impiegati, quadri, dirigenti e il centro
Sviluppo e Ricerca che saranno gestiti con gli strumenti
classici (uscite incentivate e contratti di solidarietà). A
questi si sommano i 64 esuberi (sempre fino a un numero massimo)
tra gli operai dello stabilimento di Melano che resta il polo di
produzione dei piani cottura per tutta la regione Emea e dove
saranno effettuati nei prossimi 3 anni oltre 60 milioni di euro
di investimenti. Non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma
le uscite degli esuberi individuati avverranno solo dietro
incentivi, con questi che possono arrivare fino a 90mila euro a
seconda dell'età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno
usufruire.
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