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All'Eurocamera fallisce il tentativo di rivedere la direttiva case green

All'Eurocamera fallisce il tentativo di rivedere la direttiva case green

La commissione Industria ed energia ha respinto la proposta di Ecr di abrogare la contestata normativa

11 aprile 2025, 16:13

Redazione ANSA

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All 'Eurocamera fallisce il tentativo di rivedere la direttiva case green - RIPRODUZIONE RISERVATA

All 'Eurocamera fallisce il tentativo di rivedere la direttiva case green - RIPRODUZIONE RISERVATA

La commissione Industria ed Energia (Itre) del Parlamento europeo ha respinto la proposta del gruppo dei Conservatori e Riformisti di Ecr di rivedere la direttiva 'case green'. La proposta era stata già respinta per consenso durante una riunione dei coordinatori lo scorso 18 marzo e il gruppo Ecr ha quindi contestato la decisione, portandola il 9 aprile al voto dell'intera commissione parlamentare.

La decisione dei coordinatori è stata confermata con una maggioranza di 53 voti contro 25. La nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici è già entrata in vigore a maggio 2024, con due anni per gli Stati membri per adeguare il diritto interno alle nuove regole. Tra gli obiettivi, la direttiva stabilisce un percorso verso un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050: dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, dal 2028 per gli edifici pubblici.

Almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per garantire flessibilità ai governi, le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell'obiettivo e gli Stati potranno scegliere di applicare esenzioni per gli edifici storici, per gli edifici agricoli, per scopi militari e per quelli utilizzati solo temporaneamente. Una volta entrata in vigore, i Ventisette avranno due anni di tempo per adeguarsi alla direttiva presentando a Bruxelles un piano nazionale di ristrutturazione, ovvero una tabella di marcia per indicare la via che intendono seguire per centrare gli obiettivi.

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