Il Programma per l'industria
europea della difesa Ue (Edip), approvato giovedì mattina dalle
commissioni industria e difesa dell'Eurocamera, ha incassato il
voto favorevole della maggioranza dei Popolari, dei liberali e
dei socialisti europei. Sul fronte italiano si sono schierati a
favore del testo solo i tre esponenti del Pd presenti nelle
relative commissioni, Lucia Annunziata, Nicola Zingaretti e
Giorgio Gori.
Il voto dem a favore è maturato dopo che in fase di negoziato
sono state approvate le modifiche proposte dai negoziatori dem
verso una difesa più comune tra cui quelle che sottolineavano la
necessità "di rafforzare il coordinamento tra gli Stati Membri
nel settore della difesa, destinando i finanziamenti all'aumento
dell'interoperabilità e attività di 'common procurement', con un
minimo di 4 Stati Membri per l'avvio dei progetti", spiegano
fonti dem. I negoziatori dem ottengono inoltre un articolo per
rafforzare il ruolo del Parlamento, "che l'applicazione
dell'articolo 122 (procedura d'urgenza) rischiava di ridurre
drammaticamente". Il Pe dovrà infatti essere consultato su tutti
i programmi di lavoro e riceverà una relazione su tutte le
attività", aggiungono le fonti.
Contrari al testo invece gli eurodeputati di Forza Italia,
non presenti in aula ma che hanno delegato i colleghi popolari
polacchi, di cui era nota la posizione fermamente contraria, a
sostituirli al voto. Nella giornata di ieri la stessa
eurodeputata forzista Letizia Moratti aveva infatti espresso ai
colleghi una posizione fermamente contraria al testo di accordo
ritenuto poco vantaggioso per le industrie italiane, spiegano
fonti forziste.
Preoccupazioni condivise anche gli esponenti di FdI,
rappresentati in aula da Elena Donazzan che si schiera infatti
contro al testo.
Voto contrario, infine, anche del pentastellato Dario
Tamburrano che poco dopo ha attaccato il regolamento Edip come
"l'avvio del processo di militarizzazione dell'economia
europea". Contrario anche il leghista, Paolo Borchia.
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