Il think tank conservatore Mcc
Brussels ha presentato una denuncia formale al Mediatore europeo
contestando il rifiuto della Commissione europea all'accesso a
documenti chiave relativi ai procedimenti in corso ai sensi
della legge sui servizi digitali (Dsa) riguardanti le elezioni
presidenziali rumene. Lo comunica il think tank in una nota.
Lo scorso dicembre l'esecutivo comunitario ha avviato un
procedimento formale nei confronti di TikTok per sospetta
violazione del Dsa in relazione all'obbligo per la piattaforma
di video sharing cinese di valutare e mitigare i rischi
sistemici legati all'integrità delle elezioni, in particolare
nel contesto delle presidenziali rumene del 24 novembre vinte al
primo turno dal candidato filorusso di estrema destra Călin
Georgescu. Il voto era stato successivamente annullato dalla
Corte costituzionale rumena e verrà ripetuto il 4 maggio.
Secondo l'Mcc Brussels, collegato al Mathias Corvinus Collegium
(Mcc) di Budapest, un'organizzazione con stretti legami con
Fidesz, partito del primo ministro ungherese Viktor Orbán,
sostiene che "i documenti non divulgati potrebbero contenere
informazioni rilevanti per le presunte interferenze russe nel
primo turno delle elezioni presidenziali rumene, ora annullate,
rendendo la mancata divulgazione ancora più grave".
"Nel vocabolario della Commissione non esiste la vera
divulgazione", ha dichiarato Frank Furedi, direttore esecutivo
di Mcc Brussels. "Esigono trasparenza dagli altri, ma nascondono
le loro attività dal controllo. L'uso opportunistico del DSA in
Romania - a porte chiuse - è inaccettabile. Il tentativo della
Commissione di creare una zona priva di trasparenza per se
stessa deve essere contestato".
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