"Fa piacere vedere Antonio
Tajani rilanciare oggi, in un'intervista al Messaggero, alcuni
temi federalisti che da anni sosteniamo con convinzione:
un'Europa più unita, più forte, più capace di agire. Ma
purtroppo tra le parole del Ministro degli Esteri italiano e i
fatti c'è sempre una distanza siderale. Il gruppo del Partito
Popolare Europeo, di cui Tajani fa parte — e che domina
numericamente in Parlamento — continua sistematicamente a
bloccare ogni tentativo di riforma istituzionale dell'Unione, a
partire dalla proposta di riforma dei Trattati e dalla
retromarcia sulla legge elettorale europea che introduce la
possibilità di votare direttamente i partiti politici europei
alle prossime elezioni con le liste transnazionali: due
battaglie fondamentali per costruire una vera sovranità
europea". Lo afferma Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe e
segretario generale del Partito democratico europeo.
"Inoltre - prosegue Gozi - sulla gestione
dell'immigrazione, da anni assistiamo allo stesso copione: belle
parole, ma zero volontà di costruire una risposta comune e
solidale, che superi la logica degli egoismi nazionali.
Predicare bene e razzolare male è diventato ormai un riflesso
automatico, una spiacevole abitudine del Ministro Tajani. Ma qui
non siamo nei giochi di palazzo romani: in gioco c'è il futuro
comune di tutti noi come cittadini europei". "È ora che chi si
dice europeista dimostri coerenza, dentro e fuori dalle
interviste. Chiediamo meno ipocrisie e più coraggio, meno
dichiarazioni di principio e più fatti concreti", conclude.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA