Il portavoce del ministero delle
Finanze di Berlino rinvia in particolare alla "attivazione
coordinata della clausola nazionale di salvaguardia del Patto di
stabilità e crescita". L'invito della Commissione europea agli
Stati Ue era stato quello di chiedere in maniera coordinata
l'attivazione della clausola entro fine aprile, anche se il
commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis nella conferenza
stampa al termine dell'Ecofin informale ha già chiarito che
quella di fine aprile non è una scadenza vincolante.
Secondo quanto annunciato da Bruxelles le deroghe al Patto
consentiranno di aumentare le spese nella difesa dell'1,5% del
Pil all'anno per quattro anni.
Il primo Paese europeo ad annunciare di voler chiedere
l'attivazione della clausola di salvaguardia è stato il
Portogallo la scorsa settimane. Si ritiene che Polonia, Belgio e
Bulgaria saranno i prossimi a muoversi, anche se l'attesa a
Bruxelles è che la clausola venga attivata dalla maggior parte
dei Paesi Ue e che dopo l'annuncio di Berlino gli altri rompano
gli indugi. Paesi con alto debito pubblico come Francia e Spagna
hanno già espresso forti riserve sull'utilizzo di questo
strumento. L'Italia ha già indicato che raggiungerà l'obiettivo
di spese nella difesa per il 2% del Pil senza la sospensione del
Patto.
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