La Commissione europea nel 2024
ha alzato il tiro contro le Big Tech. Con l'entrata in vigore
degli obblighi del Digital markets act per i giganti digitali
designati nel 2023 come gatekeeper - capaci di dominare interi
segmenti di mercato -, Bruxelles ha aperto sei istruttorie per
sospette violazioni contro Alphabet (casa madre di Google),
Apple e Meta, e avviato verifiche preliminari su Amazon. E'
quanto emerge dal rapporto Ue sul Dma relativo al 2024, l'anno
in cui è scattato il passaggio alla piena applicazione di un
regolamento inviso all'amministrazione Trump, al punto da finire
nel perimetro delle interlocuzioni Ue-Usa sui dazi.
Nel mirino di Bruxelles ci sono alcune condotte di mercato
ricorrenti tra le Big Tech, accusate di consolidare monopoli e
minare le regole del mercato unico: Meta è stata contestata per
il suo modello 'pay or consent' che non garantirebbe una reale
alternativa al consenso per l'uso dei dati personali. Apple è
sotto esame per ostacoli al cambio di impostazioni predefinite,
i limiti all'interoperabilità e le barriere imposte agli
sviluppatori di store alternativi. Alphabet, invece, è stata
chiamata a rispondere su possibili pratiche per per aver dato
visibilità ai propri servizi su Google Search a discapito di
quelli rivali.
Le major del settore hanno trasmesso all'Ue i primi report su
conformità e tecniche di profilazione dei consumatori. "La
Commissione ha analizzato tutte le relazioni ricevute nel 2024 e
ha avviato un intenso dialogo regolatorio con i gatekeeper per
incoraggiarli a migliorare le soluzioni", spiega l'esecutivo
comunitario, che in più di un'occasione ha chiesto alle aziende
correzioni e maggiori sforzi.
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