Bruxelles sta valutando le
opzioni legali che consentirebbero alle aziende europee di
recedere dai contratti a lungo termine sul gas russo senza dover
pagare pesanti penali a Mosca. Lo riporta il Financial Times
online. La Commissione europea sta studiando i contratti e la
possibilità di dichiarare cause di forza maggiore, il che
consentirebbe agli importatori di recedere dai propri obblighi
senza costi aggiuntivi, secondo tre funzionari a conoscenza del
piano, riferisce Ft.
La mossa evidenzia la difficoltà dell'Ue a svincolarsi
dall'energia russa e a privare il Cremlino delle entrate
derivanti dalla sua guerra in Ucraina. Il gas di Mosca
rappresenta ora solo l'11% delle forniture dell'Ue tramite
gasdotto, rispetto a quasi due quinti nel 2022, ma i volumi di
gas naturale liquefatto (Gnl) russo sono aumentati rapidamente
negli ultimi tre anni.
I giuristi della Commissione stanno valutando le opzioni
legali nell'ambito di una tabella di marcia su come l'Unione si
libererà dei combustibili fossili russi entro il 2027. Il piano
giunge in un momento critico per l'Ue, che sta anche cercando di
presentare un accordo energetico agli Stati Uniti per
contrastare il regime tariffario del presidente Donald Trump.
Gli Usa sono già il principale fornitore di gas naturale
liquefatto del blocco.
Secondo il Centro per la ricerca sull'energia e l'aria
pulita, tra febbraio 2024 e febbraio 2025 l'Ue ha versato alla
Russia 21,9 miliardi di euro per petrolio e gas. A differenza
del carbone russo, il gas non è soggetto a un divieto di
importazione, mentre l'Ue ha vietato il 90% delle importazioni
di petrolio da Mosca. Le importazioni di gas russo sono
aumentate di circa il 60% negli ultimi tre anni, ma le
esportazioni totali di gas russo verso l'Unione rimangono le più
basse dal 2022. La tabella di marcia, originariamente prevista
per marzo, è stata ritardata in parte a causa del timore che
qualsiasi legislazione successiva sarebbe stata bloccata da
Ungheria e Slovacchia, che ora rappresentano la maggior parte
del gas in ingresso nell'Ue.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen,
tuttavia, ha dichiarato al Financial Times che il piano dovrebbe
essere pubblicato entro "tre o quattro settimane".
Nonostante le pressioni di Bruxelles, le nazioni dell'Ue sono
caute nel costringere le aziende a tagliare i contratti Gnl con
la Russia, nel timore che ciò possa far aumentare i prezzi
mentre le aziende sono alle prese con disordini geopolitici e
costi elevati.
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