Le voci in strada alla sera di un giorno festivo, i toni che si alzano, una lite. Rumori strani, poi improvvisamente il silenzio. Questo hanno sentito i residenti di via Colombi, dove Eddine Bader Essefi, arrivato cinque anni fa dalla Tunisia come migrante, ha concluso la sua vita. Caduto in terra, non si è più rialzato dall'asfalto della periferia di Bologna.
Inutili i tentativi di rianimarlo del 118: il 19enne è stato dichiarato morto qualche ora dopo all'ospedale Maggiore. Su quello che è effettivamente successo intorno alle 22 del 25 aprile, all'angolo con via Buozzi nel cuore della zona Barca, a poche centinaia di metri dal portico del Treno dove sembra sia iniziata la lite e dietro la parrocchia di Sant'Andrea, dovranno far luce i carabinieri e la Procura.
La fidanzata di Bader, come veniva chiamato da tutti il ragazzo, ha raccontato che è stato aggredito per motivi banali. "Il mio ragazzo era un po' ubriaco, però era lucido. Ha iniziato a litigare con questo ragazzo o meglio con questo signore, che ha deciso di aggredirlo perché il mio ragazzo gli ha detto 'togli i soldi'. Da lì ha alzato le mani. Non so per cos'erano i soldi", ha raccontato ai microfoni di E'tv e Mediaset. Bader è quindi scappato e da lì la giovane, minorenne, ha detto di non aver più visto cos'è successo. Lo ha trovato poco dopo, disteso in terra. Bader è caduto e ha sbattuto la testa sul bordo di un marciapiede.
A prenderlo di mira sarebbero stati in particolare due uomini sui 30 anni, un italiano e un altro nordafricano. Non è chiaro se sia stato anche investito e colpito con uno scooter. In ogni caso i due entrati in contatto con lui sono stati indagati, a piede libero, per omicidio preterintenzionale. Non sarebbero ancora stati sentiti formalmente. Martedì il pm Andrea De Feis darà l'incarico per l'autopsia. Essefi era arrivato come migrante minore non accompagnato ed è stato seguito dai servizi per l'accoglienza.
Lavorava in un locale in via Saragozza, ieri e oggi chiuso per lutto. Alla festa 'Il treno di primavera', già prevista per oggi alla Barca, nel pomeriggio stato organizzato un momento di ricordo, con la partecipazione dei rappresentanti della comunità islamica, della presidente del quartiere Elena Gaggioli e del sindaco Matteo Lepore: "C'è da esprimere il cordoglio alla famiglia di questo ragazzo che è in Tunisia, è stata raggiunta da noi così come dalla comunità islamica. Seguiremo la storia di questo ragazzo che purtroppo non c'è più", ha detto il sindaco. Sempre alla festa ad un certo punto c'è stato un breve momento di tensione quando è stato avvistato uno degli indagati. Sono state chiamate le forze dell'ordine, in ottica preventiva, ma non è successo nulla.
Sconvolta anche la comunità della vicina parrocchia: "Una cosa del genere ci lascia sgomenti", ha detto il parroco di Sant'Andrea, don Andres Bergamini. Nelle ultime ore ha sentito anche il cardinal Matteo Zuppi, che da Roma ha manifestato la sua vicinanza. "Era un ragazzo dolce, un pezzo di pane, non aveva problemi con nessuno", ha raccontato sempre la fidanzata. Dove è morto in tanti hanno portato fiori. "Bader vive", è scritto sull'asfalto.
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