Sarà il 15 settembre in Corte di
assise di appello a Bologna, davanti alla prima sezione penale,
il processo di secondo grado per Salvatore Montefusco, che il 13
ottobre 2022 uccise a fucilate la moglie Gabriela Trandafir e la
figlia della donna, Renata, a Cavazzona di Castelfranco Emilia
(Modena). Il 9 ottobre 2024 l'imputato è stato condannato a 30
anni e la Corte modenese gli ha concesso le attenuanti generiche
e le ha valutate equivalenti alle aggravanti, escludendone
alcune, con una sentenza che aveva fatto molto discutere per il
riferimento ai "motivi umanamente comprensibili" che avrebbero
spinto l'uomo ad agire.
La Procura di Modena, che aveva chiesto l'ergastolo, ha fatto
appello, affermando, tra l'altro, che la sentenza di primo grado
ha gettato "uno sguardo indulgente sul duplice omicidio in
quanto avvenuto in contesto domestico" con "completo
stravolgimento del senso comune (e dei principi normativi
internazionali) che induce a condannare comportamenti di
aggressione nei confronti di soggetti deboli, soprattutto ove
commessi nell'ambito delle relazioni familiari e affettive".
Per il 15 settembre oltre all'imputato, difeso dall'avvocato
Marco Rossi, sono citati familiari delle vittime, assistiti
dall'avvocato Barbara Iannuccelli e le altri parti civili: il
figlio di Montefusco (avvocato Gianluca Belluomini), la
Provincia di Modena (avvocato Annamaria Grasso), il Comune di
Castelfranco (avvocato Alessia Trenti) e la Casa delle donne
(avvocato Valeria De Biase).
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