BOLOGNA, 22 APR - La frana di Boccassuolo di Palagano, che si è staccata il primo aprile sull'Appennino modenese, avanza a velocità alterne e inghiotte un'altra strada comunale, la terza in poche settimane. Altri sette residenti vengono evacuati, mentre nei giorni scorsi erano state allontanate dalla zona 24 persone, di cui un residente. La via inghiottita costituiva l'ultimo e unico accesso per un gruppo di 11 case. Di queste molte sono seconde case ma sono coinvolti anche un agriturismo e un allevamento. L'area è monitorata dalla Regione, anche con droni e stamattina c'è stato un sopralluogo della sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, con Fabio Braglia, sindaco di Palagano e presidente della Provincia di Modena. Quest'ultimo ha chiesto lo stato di emergenza.
"La Regione ha già disposto, tramite l'Agenzia, un primo stanziamento urgente di 200mila euro per interventi volti a limitare l'allargamento del fronte franoso e contenere il movimento di fango e detriti; siamo pronti - ha detto Rontini - a stanziare altre risorse per ulteriori interventi urgenti, garantendo innanzitutto il trasporto dei ragazzi che devono andare a scuola e gli altri spostamenti necessari. Con il Comune, stiamo ragionando sui collegamenti e la viabilità alternativa: ci sono persone che vivono aldilà della frana e oggi sono costrette a compiere giri lunghissimi. Siamo pronti a intervenire in aiuto alla comunità, per affrontare anche questo tipo di criticità, partendo dalle opere di consolidamento di via Sassorosso, che rappresenta l'unica arteria di collegamento con le aree isolate".
Il movimento franoso di Boccassuolo di Palagano interessa un'area storicamente fragile dell'Appennino modenese, dove in passato sono stati fatti interventi significativi di consolidamento e regimazione delle acque. La frana, di due chilometri, si è staccata dal Monte Cantiere lo scorso primo aprile. Il fronte, largo tra i 100 e i 300 metri, ha causato danni a due strade comunali (con oggi, salgono a tre), oltre al ponte del Rio della Lezza, coinvolgendo anche una linea elettrica di media tensione. Per questo vengono monitorati una linea elettrica ad alta tensione, sistemi idrici e di scolo delle acque.
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