La Sardegna produce sempre più
grandi spumanti. Espressione moderna di vitigni tipici e
autoctoni interpretati sia con metodo classico che charmat. È
emerso durante il master di primo livello dedicato ai vini
spumantizzati, organizzato da Epulae, Centro Studi
Internazionale della Cultura Enogastronomica diretto da Angelo
Concas: "Un brioso viaggio alla guida di una bolla". Un percorso
formativo in quattro tappe che si è concluso con un focus sugli
Spumanti Metodo Classico, tecnica conosciuta in Sardegna da
oltre un secolo grazie alla Cantina Tamponi di Calangianus, in
Gallura che nel 1925 ha dato vita all'espressione in bollicina
del moscato di Tempio con il metodo classico.
Il master è stata l'occasione per approfondire la conoscenza
di spumanti prodotti in diversi paesi del mondo, con un'
attenzione alla Sardegna "che si sta dimostrando "Terra Felice"
per la produzione di "bollicine", ha messo in evidenza Angelo
Concas, professionista del settore enogastronomico,
protagonista degli appuntamenti assieme al sommelier Angelo
Lanzi. Il momento formativo è stata l'occasione per accostare le
bollicine al Pecorino Romano Dop con la fregula tostata alla
bottarga e Pecorino Romano Dop mantecata direttamente nella
forma del formaggio.
"Il Pecorino Romano Dop, con la sua intensità aromatica e la
struttura decisa, si rivela un compagno armonioso per le
bollicine - ha sottolineato Gianni Maoddi, presidente del
Consorzio del Pecorino Romano Dop, partner ufficiale
dell'iniziativa - le note salmastre e la complessità gustativa
del nostro formaggio esaltano la freschezza e la finezza dello
spumante, creando un equilibrio elegante tra sapidità e
acidità".
In degustazione tra i tanti l'anteprima di un Metodo Classico
Dolce da uve Moscato: "Aria di Mari della Cantina Li Seddi di
Badesi - un unicum in Sardegna", ha detto Concas. Tra gli ospiti
della serata, anche tre Crémant del Lussemburgo, delle maison
Bernard-Massard e Domaine Clos des Rochers. Mette in rilievo
l'importanza della formazione Mariano Murru, presidente
regionale, assoenologi che ha dato il patrocinio alla
manifestazione. "Un corso approfondito, un utile confronto tra
diverse realtà e occasione per ribadire come la produzione sarda
stia dando risultati ottimi in termini di quantità e qualità. La
ricchezza di biodiversità offre la possibilità di offrire
prodotti legati ai territori, ma coi vitigni storici
interpretati in una una veste moderna, adatta alle esigenze dei
tempi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA