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Unione Coltivatori Italiani, la tecnologia frena la siccità nei campi

Unione Coltivatori Italiani, la tecnologia frena la siccità nei campi

"Il modello I.D.R.O. può essere replicato in tutta Italia"

ROMA, 24 aprile 2025, 13:49

Redazione ANSA

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"Contro la siccità l'agricoltura italiana deve attrezzarsi, oggi, con strumenti nuovi per continuare a vivere domani." Lo afferma Mario Serpillo, presidente dell'Unione Coltivatori Italiani (Uci), che guarda con attenzione e favore al progetto I.D.R.O., un'iniziativa sviluppata in Sicilia grazie alla sinergia tra il Distretto Agrumi di Sicilia, l'Università di Catania e la Fondazione Coca-Cola. Si tratta di un sistema integrato che utilizza tecnologie avanzate per recuperare, trattare e ottimizzare l'uso delle risorse idriche nei contesti agricoli. Il cuore del progetto risiede nella capacità di rendere utilizzabile anche l'acqua salmastra, attraverso impianti mobili di desalinizzazione basati sull'osmosi inversa, ma anche di trasformare i bacini inutilizzati o gli scarti idrici aziendali in nuove risorse grazie a sistemi naturali di fitodepurazione, che impiegano allo scopo piante come il papiro.
    Accanto a queste soluzioni, l'intervento si rafforza con l'uso di droni, sensori e stazioni meteo che monitorano lo stato dei suoli e lo stress idrico delle coltivazioni, consentendo un'irrigazione di precisione che riduce drasticamente gli sprechi e consente interventi mirati solo dove e quando necessari.
    "Quando tecnologia e agricoltura dialogano - osserva Serpillo - nascono soluzioni reali e sostenibili. Ed è proprio questa la direzione che dobbiamo seguire anche in altre aree d'Italia che, come la Sicilia, stanno vivendo in maniera cronica il dramma della siccità: penso alla Puglia, alla Sardegna, alla Basilicata, ma anche ad alcune zone del Centro-Nord." Il Presidente dell'Uci lancia dunque un appello alle Istituzioni: "Con il giusto supporto normativo e finanziario, progetti come I.D.R.O. possono essere replicati e adattati su tutto il territorio nazionale. Dobbiamo uscire dalla logica dell'emergenza e costruire nuove infrastrutture agricole basate sull'efficienza idrica, la resilienza climatica e l'innovazione." "Non possiamo più permetterci rinvii Se vogliamo che l'agricoltura italiana continui a produrre, a resistere e a garantire sicurezza alimentare - conclude Serpillo - dobbiamo investire in soluzioni concrete, scientifiche, applicabili. E farlo subito."
   

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