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Mostra agricola Campoverde premia butteri e allevatori di bovini

Mostra agricola Campoverde premia butteri e allevatori di bovini

Rilancio della carne Maremmana, senza grassi sposa cucina moderna

ROMA, 26 aprile 2025, 16:39

Redazione ANSA

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  - Sfida tra 45 butteri - i mandriani che a cavallo conducono le mandrie allo stato brado tra pascoli e boschi - oggi pomeriggio alla 38/a edizione della Mostra Agricola Campoverde, nei pressi di Aprilia, dove - tra 400 espositori - si possono ammirare nello spazio zootecnico razze pregiate bovine.


    Nella kermesse aperta fino a domenica 27 Aprile e da giovedì primo maggio a domenica 4 maggio, gran successo di pubblico di tutte le età per la Mostra nazionale Maremmana, voluta dalla presidente della Mostra agricola Campoverde, Cecilia Nicita, e curata da Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne), con il direttore Andrea Quaglia, e 47 allevatori provenienti da Livorno, dal grossetano, dalla Tuscia, il reatino e la piana pontina. La razza Maremmana, con le caratteristiche corna a lira, "accompagna la nostra storia fin dalla fondazione di Roma; sono i buoi che portavano gli imperatori in trionfo" spiega Enrico Giuliani dell'azienda agricola Gnessi Teresa a Borgo Grappa (Latina) che ha allestito, in collaborazione con l'Arsial, un Museo del Buttero con ricca documentazione fotografica e gli strumenti di questo tradizionale mestiere.

     "Noi stiamo cercando, anche a livello commerciale, di rimettere in piedi questa produzione perché è una carne - sottolinea - particolare: molto buona, molto digeribile, ma soprattutto non ha grassi e quindi praticamente si sposa con l'alimentazione moderna e sostenibile. Ed è un'italianità, patrimonio della biodiversità nazionale. Io - ammette - faccio il "buttero della domenica", essendo un allevatore moderno. Ma è importante il lavoro dei butteri-professionisti che si alzano la mattina alle 4, sellano il cavallo e vanno in giro a pressare mucche al pascolo e a trovare i vitelli che magari nascono mezzo ai boschi. Il fascino di un lavoro della tradizione sta nel senso di essere coriacei e nell'amore per gli animali e per il territorio in una cultura che ancora oggi si tramanda da padre a figlio".

    Intanto cresce tra i 45 allevatori in gara l'attesa per il giudizio degli esperti per l'orgoglio di sfoggiare un riconoscimento che attesterà il raggiungimento dei parametri di qualità del bestiame. "Non è una questione economica, ma di riconoscimento del lavoro di una vita" - precisa il decano dei butteri Paolo Ferrari

  . Infine, nella Falconeria, dimostrazioni di volo libero di rapaci diurni e notturni; una pratica riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.
   

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