Lo scandalo sui test di sicurezza
pesano sui risultati di Toyota, che per la prima volta in 4 anni
annuncia una flessione della produzione globale. Nei 12 mesi
conclusi a fine marzo la maggiore casa auto mondiale ha
registrato una flessione del 2,9% rispetto all'anno precedente,
a 9,68 milioni di unità, mentre le vendite globali sono scese
dello 0,3% a quota 10,27 milioni. Nel solo mese di marzo,
tuttavia, l'output globale è aumentato del 9,1% rispetto allo
stesso periodo di riferimento del 2024, raggiungendo le 880.476
unità, mentre le vendite sono cresciute del 7,9%, con 968.442
immatricolazioni, grazie alla accelerazione della domanda in
previsione dei dazi sulle auto annunciati dal Presidente Usa,
Donald Trump. L'inchiesta e l'ispezione del ministero dei
Trasporti nipponico - che ha riguardato la falsificazione di
specifici test di omologazione, ha inoltre causato
l'interruzione temporanea di alcuni modelli, avendo
ripercussioni anche sulla produzione a livello nazionale, con un
calo del 2,2% a 3,24 milioni di auto. Toyota ha venduto 1,51
milioni di auto in Giappone, con una diminuzione dell'1,6%
rispetto all'anno precedente, mentre le vendite all'estero sono
rimaste immutate a 8,77 milioni di auto. A livello regionale, la
produzione e le vendite in Nord America sono rimaste pressoché
invariate, rispettivamente a 2,07 milioni di unità e a 2,73
milioni di unità, con l'impatto dei richiami di alcuni modelli
che è stato compensato dalla domanda robusta di veicoli ibridi.
In Cina, invece, dove la casa auto affronta una fitta
concorrenza sui prezzi da parte dei costruttori locali, la
produzione è scesa del 7,8% a 1,55 milioni di auto, mentre le
vendite sono diminuite del 5,9% a 1,79 milioni di veicoli.
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