Una visita a sorpresa ai giovani con
disturbi mentali ospiti in una comunità, che gli avevano scritto
una lettera. Inaspettato anche il dono: un enorme panettone. E'
uno degli incontri di Papa Francesco con i più fragili , rimasti
nel cuore dell' Asl Roma - la più grande d'Italia - che ora si
unisce al dolore e al cordoglio dell'intera comunità cristiana e
civile e sottolinea:"Papa Francesco non ha mai avuto timore di
incontrare chi vive ai margini, chi è spesso dimenticato o
invisibile agli occhi del mondo. Tra i segni più intensi e
autentici del suo pontificato ci sono proprio questi gesti
semplici e profondamente umani, che restano scolpiti nella
memoria di chi li ha vissuti".
Il primo incontro avvenne il 7 dicembre 2018, racconta la Asl
in una nota. "A seguito di una lettera inviata da alcuni giovani
ospiti della Comunità Il Ponte e l'Albero, situata nel quartiere
Laurentino 38, Papa Francesco decise di rispondere nel modo più
diretto e sincero: presentandosi di persona, senza preavviso,
per ascoltare le loro storie, le loro fatiche, ma anche le loro
speranze. Si trattenne con loro, chiacchierò, si fece prossimo.
Con la semplicità che lo ha sempre contraddistinto, prese un
cellulare dalle mani di un ragazzo e parlò con i suoi genitori,
increduli dall'altra parte della linea. E prima di andare via,
lasciò un dono speciale: un enorme panettone da 10 kg, segno
concreto di festa e condivisione".
La Asl ricorda anche un altro episodio legato all'udienza
concessa dal Papa il 9 ottobre del 2024, di una delegazione del
centro diurno La Fabbrica dei Sogni, accompagnata dal direttore
generale della Asl Francesco Amato. Gli ospiti hanno donato a
Papa Francesco un mosaico da loro realizzato, raffigurante
Franco Basaglia il grande psichiatra italiano che rivoluzionò
la cura del disagio mentale promuovendo la chiusura dei
manicomi. "Il gesto del Papa che accarezza il volto
raffigurato di Basaglia è stato un istante carico di
spiritualità, di storia, di futuro. Un momento in cui si sono
intrecciati dignità, memoria e speranza. Un abbraccio ideale tra
la Chiesa e chi lotta ogni giorno per la cittadinanza piena
delle persone con sofferenze psichiche".
"Per chi lavora quotidianamente con e per queste persone,
operatori, familiari e volontari quei due incontri non sono
stati solo eventi straordinari - sottolinea la nota- Sono stati
la conferma che l'inclusione è possibile, che l'ascolto è
rivoluzione, che la tenerezza è forza trasformativa e
comunicativa. Papa Francesco ha guardato negli occhi chi troppo
spesso non viene guardato. E lo ha fatto da pastore, da padre,
da uomo".
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