"La verità e le eventuali
responsabilità le definirà la magistratura nella quale ho
massima fiducia. Se qualcuno ha sbagliato pagherà. Ma le
eventuali responsabilità vanno ricercate scientificamente e
dimostrate giuridicamente. Chi si occupava della funivia lo
faceva con dedizione ed amore, sino a prova contraria. Vi sono
stati errori, omissioni, superficialità? Vengano fuori, sia
fatta giustizia". Lo scrive Umberto De Gregorio, presidente Eav,
la società di gestione della Funivia del Faito ritornando sulla
caduta della cabina verificatasi lo scorso 17 aprile con la
morte di quattro persone e il ferimento di un'altra.
Nelle parole di De Gregorio nessun cenno diretto a quanto
accaduto durante i funerali di ieri del macchinista Eav, Carmine
Parlato. La moglie, Elvira, ha preso la parola dall'altare
sottolineando che quanto accaduto "non è stata una fatalità"
chiedendo che "chi ha messo a repentaglio al vita di esseri
umani, ne risponda".
Il presidente Eav sottolinea che "giustizia è cosa diversa dal
giustizialismo , secondo cui 'qualcuno comunque deve pagare'.
Per quanto mi riguarda il mio compito è assicurare le risorse
finanziarie per garantire la sicurezza: sotto questo aspetto ho
la coscienza pulita in merito all'incidente sulla funivia: mai
lesinato sulle risorse. La coscienza è a posto, il cuore è a
pezzi". Poche ore prima, De Gregorio aveva lanciato la proposta
di un premio alla memoria di Carmine Parlato aggiungendo che
l'inchiesta della Procura di Torre Annunziata che vede indagate
4 persone tra dirigenti e dipendenti Eav con le ipotesi di
omicidio colposo plurimo e disastro colposo "si preannuncia
complessa vista anche la zona impervia in cui la cabina della
funivia improvvisamente è precipata".
Oggi a Castellammare è arrivata per il riconoscimento delle
salme che si trovano in obitorio la sorella del 65enne Derek
Winn e cognata di Elaine Margaret, 58 annni, coppia britannica
morta nel crollo della cabina. Momenti di commozione per la
donna che si è recata nella stazione da dove partiva la Funivia,
deponendo dei fiori, poi ha incontrato il sindaco Luigi
Vicinanza. Con i due inglesi e con Parlato è morta la 25enne
israelo palestinese Janan Suliman mentre il fratello Thabet, di
23 anni, con il quale stava viaggiando in Italia, unico
sopravvissuto della tragedia, ancora ricoverato nella terapia
intensiva nell'ospedale del Mare di Napoli, sta migliorando: in
ripresa i parametri della respirazione del ragazzo, dopo la
sospensione della sedazione.
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