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All'Elicantropo 'Giorni infelici' di e con Sabrina Scuccimarra

All'Elicantropo 'Giorni infelici' di e con Sabrina Scuccimarra

Giornata come le altre in un mondo fatto di dialoghi immaginari

NAPOLI, 22 aprile 2025, 10:55

Redazione ANSA

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A chiudere la stagione teatrale 2024/2025 del Teatro Elicantropo di Napoli sarà lo spettacolo 'Giorni infelici', scritto e interpretato da Sabrina Scuccimarra, per la regia di Martino D'Amico, in scena da giovedì 24 aprile alle 20.30 (repliche fino a domenica 27).
    Prodotto da Compagnia Lombardi Tiezzi in collaborazione con l'Associazione Culturale Padiglione Ludwig, lo spettacolo si avvale delle musiche originali di Gioacchino Balistreri e del disegno luci a cura di Alessio Pascale.
    'Giorni infelici', si sottolinea in una nota, "prende spunto da 'Giorni felici' di Samuel Beckett, ma se ne distacca per costruire un'indagine originale e tagliente sul nostro bisogno di finzione, sull'illusione di normalità e sulla potenza comica della consapevolezza mancata. La protagonista, Donna, è l'unica presenza in scena: figura tragicomica e lucida, costruisce la sua esistenza quotidiana come un'opera teatrale personale, immersa in una routine fatta di dialoghi inventati, amori idealizzati e gesti ripetuti". A circondarla non ci sono macerie, ma fogli di copioni, tracce di personaggi immaginari che le consentono di sopravvivere nella rassicurante messa in scena del cliché.
    "Donna - spiega Sabrina Scuccimarra - si muove in un mondo che ha scritto lei stessa. Vive in uno spettacolo a porte chiuse, simile a un Truman Show, in cui è insieme autrice, attrice e spettatrice della propria vita. Ma l'arrivo di una misteriosa 'vicina' la costringerà a riscrivere il suo finale, innescando un cortocircuito emotivo e teatrale che mette in crisi la narrazione autoimposta".
    Il testo si fa così atto di coscienza e al tempo stesso parodia del linguaggio teatrale, in un equilibrio tra dramma e ironia che smaschera le nostre strategie quotidiane di sopravvivenza.
    Lo spettacolo, si evidenzia, "esplora con profondità e leggerezza temi centrali del nostro tempo: la difficoltà di abitare il presente, la forza anestetica delle abitudini, il confine sottile tra consapevolezza e autoinganno. Donna non ci mostra il dolore, ma il modo in cui lo evitiamo, parlando, ripetendo, recitando".
    Sabrina Scuccimarra da' corpo a una figura femminile complessa e universale, che ci riguarda da vicino e ci interroga: quanto della nostra vita è davvero scelto? Quanto è scritto da tempo, e quanto potremmo ancora riscrivere?
   

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