Il solstizio d'inverno è il giorno
più freddo e buio dell'anno, ma è anche l'attimo in cui la luce
inizia la sua rimonta quando sembrava che il buio avesse vinto
per sempre; una leggenda narra che proprio in questa notte il
santo cavaliere sconfisse il drago, ed è ambientata la storia
narrata in 'Aquile Randagie - credere disobbedire resistere' di
e con Alex Cendron, in scena da giovedì 10 aprile, alle 20.30
(repliche fino a domenica 13) nel Teatro Elicantropo di Napoli,
per la regia di Massimiliano Cividati.
Presentato da Arca Azzurra, l'allestimento, che si avvale
delle musiche a cura di Paolo Coletta e le realizzazioni
scenografiche di F.d.B., racconta, sottolinea una nota di
presentazione, "una storia vera, vissuta in una lunga notte
dell'umanità dove le tenebre sembravano ormai avere vinto, e
dove ai cavalieri non rimaneva che lottare strenuamente perché
in qualche maniera la luce tornasse al mondo". Tanti sono stati
i cavalieri, alcuni più noti, altri sono e rimarranno più o meno
nell'ombra. Quelli narrati hanno i pantaloni corti e un
fazzoletto al collo, sono boy scout, un gruppo di giovani che
nei territori della Brianza, di Milano, della Valchiavenna e
Valtellina compirono una vera e propria azione di resistenza. Il
9 aprile 1928 Mussolini firma il decreto 696 di modifica alla
legge sull'Opera Nazionale Balilla e dichiara la soppressione
totale dello scautismo in Italia. A Milano, un manipolo di
giovani e adolescenti scout decide di disobbedire a una legge
che sente ingiusta e inizia un lungo periodo di attività
clandestina, forse la prima forma di resistenza giovanile al
fascismo.
L'avventura, lunga 17 anni, si afferma ancora, "porterà il
gruppo a mantenere accesa la fiamma dello scautismo in Italia e
li farà diventare giovani uomini di pace. Dopo l'8 settembre
1943 diventeranno promotori di un gruppo di aiuto per ricercati,
ebrei, prigionieri politici e renitenti alla leva, che sotto il
nome di OSCAR salverà migliaia di persone dalle grinfie del
drago del Nazifascismo.
Una storia semplice e coinvolgente, una storia di ragazzi che
quando tutto sembrava perduto hanno deciso di non abbassare la
testa di fronte al drago, perché tutti, tutti possono dare il
loro contributo".
Basato su una fedele ricerca storica, Aquile Randagie cerca
di parlare di scoutismo, raccontando la storia di quelli che
sono da annoverare, a tutti gli effetti, tra i padri dello
scoutismo cattolico italiano, in uno spettacolo pensato per il
teatro e per il bosco, per visi pallidi e scout.
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