"I dati di Unioncamere su
iscrizioni e cessazioni delle imprese per il commercio ci
consegnano una situazione tutto sommato di 'tenuta' per il
comparto. In provincia di Potenza sono 7.668 le imprese attive
al primo trimestre dell'anno di cui più del 50 per cento (4.971)
sono ditte individuali. Ed è proprio tra queste che rileviamo il
primo segnale di malessere: tra iscrizioni e cessazioni il dato
è negativo per l'1,3 per cento rispetto a quello più contenuto -
meno 0,84 per cento - dell'intero comparto".
Lo ha reso noto il presidente di Confcommercio Potenza,
Angelo Lovallo, confermando "la valutazione generale di
'resilienza' dei piccoli negozi specie nei centri storici ma
anche di 'sofferenza' per specifiche attività commerciali tra le
quali quelle alimentari. E' la congiuntura economica a farsi
risentire con conseguenze negative peggiori per le piccole
imprese. Nel dettaglio, i consumi delle famiglie restano
l'anello debole. Secondo le stime del nostro Centro Studi - ha
aggiunto Lovallo - le famiglie faticano ancora a spendere La
spesa si concentra soprattutto sul tempo libero, la cultura e la
ricreazione, mentre continuano a calare le vendite di
alimentari, abbigliamento, mezzi di trasporto, mobili ed
elettrodomestici. L'inflazione resta sotto sorveglianza, ma non
desta al momento particolari preoccupazioni. Ad aprile l'indice
dei prezzi al consumo è atteso in crescita dello 0,3 per cento
su base congiunturale, portando l'incremento annuo al 2,2 per
cento. Un rialzo lieve, che potrebbe rappresentare il picco di
questa fase moderata di pressione sui prezzi".
Secondo Confcommercio "sono necessarie misure di sostegno e
rilancio del commercio nello specifico dei centri storici e nei
piccoli comuni".
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