TUNISI - Il giudice istruttore del Tribunale antiterrorismo di Tunisi ha notificato un ordinanza di custodia cautelare in carcere all'avvocato ed ex magistrato amministrativo tunisino Ahmed Souab, fermato due giorni fa per aver affermato che i giudici erano sotto pressione per infliggere pesanti condanne a esponenti dell'opposizione in un processo collettivo. Lo ha dichiarato il suo avvocato Bassem Trifi.
Souab faceva parte del team di difesa legale nel processo collettivo della scorsa settimana, in cui circa 40 imputati, tra cui accesi critici del presidente Kais Saied, sono stati condannati a pene detentive fino a 66 anni. L'avvocato è stato arrestato lunedì durante un'irruzione della polizia nella sua abitazione nella capitale Tunisi, dopo aver affermato, prima della sentenza dei suoi clienti, che "i coltelli non sono sul collo dei detenuti, ma sul collo del giudice che emette la sentenza", criticando la pressione politica a cui sarebbero sottoposti i giudici.
Souab è stato ascoltato oggi da un giudice antiterrorismo senza la presenza del suo team di difesa, ha dichiarato all'Afp l'avvocato Bassem Trifi, dopo che solo una parte del team è stata autorizzata a presenziare. Saeb Souab, il figlio dell'avvocato detenuto, ha dichiarato ai giornalisti che "basandosi su una metafora, mio padre è ora sospettato di terrorismo". Rivolgendosi al presidente Saied, suo ex professore di diritto, Souab ha detto: "questa non è la legge che ci avete insegnato" chiedendo il rilascio di suo padre, che, a suo dire, soffre di problemi cardiaci.
Da quando Saied ha intrapreso la sua presa di potere nell'estate del 2021 e ne ha assunto il controllo totale, i difensori dei diritti umani e le figure dell'opposizione hanno denunciato una regressione delle libertà nel Paese nordafricano, dove è iniziata la Primavera araba del 2011.
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