La collezione comprende: 3.460 monete di bronzo, 2.715 pezzi in avorio (tra cui gioielli femminili e utensili della vita quotidiana), 2.825 manufatti in cristallo e vari oggetti in ceramica e metallo.
Il recupero è avvenuto dopo 12 mesi di trattative tra l'INP e l'Università, con il supporto dei canali diplomatici tunisini.
Il ministero degli Esteri, attraverso l'ambasciata tunisina a Washington, si è coordinato con le autorità statunitensi per ottenere i permessi di esportazione. La dogana tunisina ha inoltre agevolato le procedure amministrative per la restituzione di questi manufatti antichi. Baccouche ha confermato che un altro lotto di manufatti, tra cui 3.852 monete romane in bronzo, sarà rimpatriato dal Randolph College (Stati Uniti) venerdì 25 aprile.
L'INP continua gli sforzi per recuperare tutti i manufatti tunisini temporaneamente esportati risalenti ai secoli passati, si legge in una nota del ministero della Cultura di Tunisi, in cui si precisa che lo stesso ministero ha osservato che tra il 1980 e il 1990, nell'ambito di un progetto sostenuto dall'Unesco per la protezione del sito archeologico di Cartagine, 12 missioni internazionali (da Stati Uniti, Italia, Francia, Canada) sono state autorizzate a esportare temporaneamente manufatti per studio o ricerca. Questi oggetti sono rimasti di proprietà dello Stato tunisino, con la clausola obbligatoria del rimpatrio al termine delle ricerche.
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