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Più acqua con il Pnrr ma dopo 2026 caccia a 2 miliardi l'anno

Più acqua con il Pnrr ma dopo 2026 caccia a 2 miliardi l'anno

Dossier della Camera, servizio migliora, serviranno più risorse

ROMA, 26 aprile 2025, 15:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il servizio idrico italiano sta migliorando in termini di perdite, di interruzioni, di potabilità dell'acqua, di allagamenti e sversamenti. Le risorse stanziate con il Pnrr e con il Pniissi (il Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico), sommate a quelle ottenute con le tariffe idriche, stanno dando i loro frutti e stanno avvicinando l'Italia alla media degli altri Paesi europei in termini di investimenti pro capite. Ma dopo il 2026, quando sarà esaurita la spinta del Pnrr, serviranno tra 1,3 e 2 miliardi l'anno per mantenere l'Italia in linea ed avvincinarla ulteriormente ai Paesi di dimensione simile. Sono alcune delle conclusioni del dossier del Servizio Studi della Camera dedicato al Servizio idrico integrato, basato sui dati di Arera, Istat e di Utilitatis-Utilitalia.
    Proprio citando il Blue Book di Utilitalia, il rapporto spiega che negli ultimi anni, il valore degli investimenti sostenuti dalla tariffa pagata dagli utenti dei servizi idrici "è aumentato fino a circa 4 miliardi di euro l'anno. Il Pnrr sta dando certamente un impulso significativo con risorse aggiuntive (circa 0,7 miliardi di euro l'anno) che si esauriranno nel 2026.
    Il fabbisogno di settore è stimato in almeno 6 miliardi di euro l'anno". Conseguentemente, una volta esaurite le risorse del Pnrr, serviranno risorse aggiuntive "tra 1,3 e 2 miliardi di euro per innalzare l'indice di investimento annuo e raggiungere i 100 euro per abitante, avvicinandosi così alla media di altri Paesi europei di dimensione simile all'Italia".
   

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