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Responsabilità editoriale di ASviS
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L'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile Ets esprime dolore per la morte di Papa Francesco. Ora spetta a ognuno di noi continuare a far vivere i messaggi che ci ha lasciato.
Il suo pontificato è stato un grido d’allarme e un abbraccio universale. "Il mondo si sta sgretolando e si sta avvicinando a un punto di rottura. Siamo appena in tempo…", ci ha avvertiti con coraggio.
Con la Laudato si’ e la Laudate Deum, ci ha indicato la via della conversione ecologica: riconoscere che il Pianeta è la nostra casa comune, e che la crisi climatica è frutto delle nostre scelte. Ha denunciato con forza la cultura dello scarto, che butta via persone e cose con la stessa indifferenza, che esclude i fragili, i poveri, i migranti, gli anziani. La sua battaglia era spirituale, ma anche profondamente politica: perché non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale. Escludere gli altri significa costruire una società ingiusta e instabile, come ha sottolineato nell’Enciclica Fratelli tutti, sulla fraternità e l'amicizia sociale.
Il direttore scientifico dell'ASviS, Enrico Giovannini, in una puntata speciale dedicata al Papa su Radio 1 condotta da Giorgio Zanchini, ha ricordato come Papa Francesco si espresse nella Laudato Si' in modo durissimo sul capitalismo: "quell’impostazione che ha generato scarti fisici [emissioni di CO2, gas climalteranti, inquinanti, ecc.] è la stessa che genera gli scarti umani". Dal 2015, anno di pubblicazione della Laudato Si' e della firma dell'Agenda 2030 e dell'Accordo di Parigi, fino al 2019, ha spiegato Giovannini, tutto il mondo ha provato ad andare nella direzione di quegli obiettivi comuni, poi c'è stata la pandemia e "adesso stiamo vivendo il ritorno di coloro che non vogliono cambiare l'economia, non vogliono cambiare a favore dei più poveri, non vogliono cambiare per bloccare il cambiamento climatico". Siamo di fronte a "una vera e propria battaglia tra giganti", ha proseguito, "ma il Papa proprio ieriha detto 'Non smettiamo di sperare nella pace', e credo che questo si applichi anche al cambiamento del sistema economico e del sistema sociale".
Il Goal 16 dell’Agenda 2030 ci chiede di costruire comunità giuste, pacifiche, inclusive e Papa Francesco ci ha mostrato che la pace non nasce solo dalla fine delle guerre, ma dalla centralità della dignità umana. Nel 2015, quando il Pontefice riconobbe l'Agenda 2030 dell'Onu come un "importante segno di speranza", si espresse sul vero significato di sviluppo umano integrale, che include il rispetto assoluto per la vita e per i diritti umani, facendo attenzione a una corretta interpretazione della natura umana, della persona umana, della dignità umana e della legge morale.
Da oggi, il suo testimone passerà al suo successore, a cui toccherà la responsabilità di non lasciarlo cadere. Il nostro impegno è di proseguire nella strada che ha tracciato Papa Francesco.
Fonte immagine: Ansa
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