"Insigniti della sacra porpora, dovranno essere intrepidi testimoni di Cristo e del suo Vangelo nella Città di Roma e nelle regioni più lontane".
Sono i cardinali, i protagonisti nella fase della sede vacante: spetta infatti al Collegio cardinalizio il compito di eleggere il nuovo pontefice.
I cardinali nacquero dai presbiteri delle 25 chiese quasi parrocchiali di Roma, dai 7 diaconi regionali e 6 diaconi palatini e dai 7 vescovi suburbicari ed erano consiglieri e cooperatori del Papa. Dal 1150 formarono il Collegio Cardinalizio con un decano, il Vescovo di Ostia, e un Camerlengo quale amministratore dei beni e dal 1059 sono elettori esclusivi del Papa.
Il numero dei cardinali è variato, in crescendo, nel corso dei secoli: tra il XIII e XV non erano più di 30. Sisto V stabilì che dovessero essere 70. Fino ad arrivare a Paolo VI che fissò a 120 quelli che avevano il diritto di eleggere il Pontefice.
Sempre Paolo VI decretò che i cardinali compiuti gli 80anni cessavano di essere membri dei dicasteri della Curia Romana e perdevano il diritto di eleggere il Pontefice.
Nel Concistoro per la creazione dei nuovi cardinali, con il nuovo rito introdotto nel 2012, ci sono tre momenti importanti: l'imposizione della berretta, la consegna dell'anello cardinalizio e l'assegnazione del titolo o della diaconia.
La berretta cardinalizia "rossa come segno della dignità del Cardinalato, a significare che dovete essere pronti a comportarvi con fortezza, fino all'effusione del sangue, per l'incremento della fede cristiana, per la pace e la tranquillità del popolo di Dio e per la libertà e la diffusione della Santa Romana Chiesa". L'anello perché "con l'amore del Principe degli Apostoli si rafforza il tuo amore verso la Chiesa" e quindi l'assegnazione di una chiesa di Roma (titolo o diaconia) "quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Papa nell'Urbe".
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