Tre giuramenti contraddistinguono "la vita" di un cardinale: quando viene nominato, quando partecipa alle Congregazioni generale e quando entra in Conclave. In tutti e tre i casi è presente il tema del dover custodire il segreto.
Il primo avviene davanti al Papa durante il Concistoro il cui il cardinale promette e giura "di rimanere, da ora e per sempre finché avrò vita, fedele a Cristo e al suo Vangelo, costantemente obbediente alla Santa Apostolica Chiesa Romana" ma anche "di non manifestare ad alcuno quanto mi sarà stato affidato da custodire e la cui rivelazione potrebbe arrecare danno o disonore alla Santa Chiesa".
Al secondo giuramento si sottopongono tutti i partecipanti alle Congregazioni generali. Il cardinale decano legge una formula che prevede, tra l'altro, "di mantenere scrupolosamente il segreto su tutto ciò che sarà trattato o deciso nelle Congregazioni dei Cardinali, sia prima che durante il Conclave, e su qualunque cosa che in qualsiasi modo abbia attinenza con l'elezione del Romano Pontefice".
Il terzo giuramento avviene durante il Conclave in Cappella Sistina: la formula viene letta dal decano o dal cardinale primo per ordine e anzianità: "Noi tutti e singoli cardinali elettori presenti in questa elezione del Sommo Pontefice promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo di osservare fedelmente e scrupolosamente tutte le prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica... Parimenti, promettiamo, ci obblighiamo e giuriamo che chiunque di noi, per divina disposizione, sia eletto Romano Pontefice, si impegnerà a svolgere fedelmente il munus Petrinum di Pastore della Chiesa universale e non mancherà di affermare e difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali, nonché la libertà della Santa Sede".
Giurano anche "di non violare in alcun modo questo segreto sia durante sia dopo l'elezione del nuovo Pontefice a meno che non ne sia stata concessa esplicita autorizzazione dallo stesso Pontefice". Dopo di che i singoli Cardinali dopo aver detto il proprio nome aggiungeranno: 'Prometto, mi obbligo e giuro" con la mano sul Vangelo.
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